Dopo i chiarimenti richiesti dal Sindaco Pasquale Aliberti all’assessorato alla Protezione Civile della Regione Campania e al Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, relativamente alla nuova definizione della zona rossa dell’area vesuviana approvata dalla Protezione Civile nazionale nell’ambito del nuovo Piano d’emergenza, l’assessore Edoardo Cosenza con nota del 15/01/2013 ha così spiegato i livelli di allerta per la città di Scafati.
“In particolare – si legge dalla nota – si ricorda che sono state definite due tipologie di Zona Rossa:
Zona Rossa 1: area ad elevato rischio vulcanico, ossia l’area che potrebbe essere invasa dai flussi piroclastici = territorio delimitato dalla linea di invasione del flussi piroclastici (linea che delimita l’area a media frequenza (>1) di invasione per le principali eruzioni, pliniane e sub pliniane, al Somma-Vesuvio da parte di flussi piroclastici negli ultimi 22.000 anni di attività); Zona Rossa 2: area ad elevato rischio crolli delle coperture degli edifici, ossia l’area in cui è probabile che gli importanti accumuli di depositi piroclastici da caduta determinino il collasso degli edifici più vulnerabili. In particolare, il Comune di Scafati, interessato con percentuali di popolazione e territorio inferiore al valore 1, nella zona rossa 1, ma interessato da elevato rischio crolli delle coperture degli edifici, è considerato per intero in zona rossa. Si ricorda che la Legge Regionale 21/2003 fa riferimento a ‘area ad elevato rischio vulcanico’ che è da intendersi coincidente con la zona rossa 1”.
Da ciò si evince per il Comune di Scafati la possibilità di uscire dalla zona rossa, alla luce dell’esclusivo rischio ceneri (e non di flussi piroclastici) a seguito di una eventuale eruzione.
“Dopo diversi incontri – ha dichiarato il Sindaco Pasquale Aliberti – con il Prefetto del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile Franco Gabrielli e con l’assessore regionale alla Protezione Civile Edoardo Cosenza, nell’ambito dei quali abbiamo chiesto delucidazioni sul nuovo piano d’emergenza Vesuvio e sulla possibilità per la città di Scafati di uscire dalla zona rossa, alla luce dei problemi che si potrebbero verificare sul piano della gestione dell’emergenza in caso di evacuazione e in tema di edificabilità, in vista del Piano Urbanistico Comunale che ci apprestiamo ad approvare, la risposta ottenuta è stata rincuorante. Poiché, infatti, in caso di eruzione, per la città di Scafati sussisterebbe il solo rischio ceneri, risulta evidente la possibilità di limitare la zona rossa solo ad una parte di territorio. E’ solo per motivi di semplificazione, infatti, che la Protezione Civile ha esteso la zona rossa a tutta la città di Scafati. E’ nostra intenzione dare la possibilità ai residenti della zona rossa di uscire dall’area in questione, attraverso interventi strutturali consistenti nel rafforzamento dei solai oppure, previa modifica dell’NTA, nella realizzazione di mansarde-locali di sgombero con tetti a spioventi. Ciò consentirebbe una più sicura gestione dell’emergenza in caso di evacuazione. Agli ingegneri Fienga e Matrone ho dato disposizione di procedere con le modifiche dell’NTA in maniera prioritaria, a prescindere dall’approvazione del Puc, per poi portare le nuove disposizioni urbanistiche in consiglio comunale entro il mese di febbraio”.