"O riordino o smantellamento irreversibile di tutto il settore. Abbiamo chiesto un incontro al manager Squillante poiché lo riteniamo un interlocutore valido ed attento che da subito ha accettato con coraggio la sfida del cambiamento necessario nell’affrontare le dinamiche del comparto sanitario, atteso che da oltre un decennio il settore sia pubblico che privato è stato attaccato da scellerate interpretazioni normative, che non hanno tenuto in debita considerazione i bisogni fondamentali delle persone affette da patologie psichiatriche. Riponiamo piena fiducia nelle capacità dell’attuale management dell’ASL Salerno anche se il tempo non è un buon alleato specie nei momenti di grave crisi che richiedono interventi strutturali decisi e decisivi. La metodologia da impostare per un programma concreto di ristrutturazione, dovrebbe fondersi sulla necessità di lavorare per progetti di intervento specifici e differenziati, sulla base della valutazione dei bisogni delle persone e l’implementazione di percorsi di cura che sappiano intercettare le attuali domande di salute, contribuendo ad innovare l’organizzazione dei servizi e le modalità di lavoro delle equipe, nonché a consolidare l’aggiornamento dei programmi clinici. Al di fuori di tali possibilità, certa è la scomparsa del diritto alla salute per quanti hanno bisogno di corretta modalità di cura a seguito della difficoltà di adeguarsi e di conformarsi alla presunta normalità della vita quotidiana.” (Pietro Antonacchio)