In corso dalle prime ore della mattinata una operazione condotta dai Carabinieri della Compagnia di Battipaglia. L’attività, coordinata dai Magistrati della Procura, è finalizzata alla confisca di beni e società – per un valore complessivo di quasi 2 milioni di euro – riconducibili al pregiudicato Piero Lazzaro Cavallo, classe 1957, residente a Battipaglia e già condannato per i reati di partecipazione ed associazione camorristica. L’uomo è ritenuto vicino al clan camorristico Pecoraro/Renna, operante nell’area a Sud della provincia salernitana. Il clan l’uomo avrebbe gestito attività illecite concernenti le bische clandestine ed il mercato dei video-poker, reinvestendo poi profitti in attività economiche.Il provvedimento di prevenzione, emesso dalla Corte di Appello di Salerno su richiesta della Procura, che ha concordato pienamente sugli esiti di proposta per l’adozione della misura di prevenzione a carattere personale e patrimoniale avanzata dalla Compagnia di Battipaglia, prevede la sottoposizione dell’uomo alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per due anni. Inoltre è prevista la confisca, previo sequestro, di beni localizzati nei comuni di Battipaglia e Bellizzi ritenuti proventi o frutto di attività illecite. In particolare il provvedimento di confisca ha riguardato un bar avviato di Battipaglia e la relativa società di gestione; un immobile destinato a garage e magazzini; una società di produzione di materiale plastico di Bellizzi, un auto di grossa cilindrata. Il tutto per un valore complessivo stimato pari a circa 2 milioni di euro. L’operazione, frutto anche di una costante e certostina attività di controllo del territorio condotta dai Carabinieri ai quali è apparsa immediata la sperequazione tra il tenore di vita del soggetto e dei suoi familiari (sovente controllati a bordo di auto di grossa cilindrata già oggetto di altri provvedimenti di confisca, ed il reddito da loro dichiarato, accertato attraverso incroci delle risultanze delle varie banche dati, prima tra tutte quella dell’anagrafe tributaria presso la quale i soggetti risultavano praticamente avere un reddito nullo.
COMUNICATO STAMPA