All’alba in strada per assicurarsi che tutti gli operatori addetti all’igiene
urbana fossero al loro posto. Levataccia, stamane, per il sindaco di Nocera
Inferiore, Manlio Torquato. Accompagnato, in almeno una circostanza, dall’
assessore Ciro Amato. Il primo cittadino evidentemente ha voluto controllare di
persona il primo giorno formale di lavoro degli operatori ex Se.ta al soldo
della Nocera Multiservizi. Il passaggio di cantiere era avvenuto – nelle ore
precedenti – in sede provinciale, a Salerno. Su richiesta delle organizzazioni
sindacali, chiesto ed ottenuto un pacchetto di tutele in cui rientrano lo
stesso tipo di contratto in essere con la società di Cava in liquidazione ed il
mantenimento delle mansioni. Tuttavia, al pettine arriva subito la prima grana.
Gli 83 operatori del cantiere di Via Alveo Santa Croce non hanno ancora
ricevuto il pagamento della mensilità di dicembre, spiega Tonino De Michele
della Cisl. E hanno, nel frattempo, maturato anche lo stipendio di gennaio.
Partendo dal presupposto che, negli ultimi tempi, il comune di Nocera Inferiore
aveva rispettato i tempo del pagamento del canore a Se.ta ora c’è da capire se
il saldo dovrà arrivare dal due commissari liquidatori o se saranno a carico
già dell’ente nocerino gli stipendi di dicembre e gennaio. Non è finita qui. I
lavoratori hanno diritto per legge al loro tfr, ovvero il trattamento di fine
rapporto. Chi debba provvedere al saldo lo stabilirà, probabilmente, il
tribunale quando i commissari liquidatori della Se.ta. consegneranno i libri
contabili come ultimo atto di vita della società di igiene urbana. Dei circa 15
milioni cui ammonta il debito del comune di Nocera verso la Se.ta. sono circa 7
quelli non contestati. Resta da capire se il tfr trarrà origine da lì o se ai
lavoratori sarà erogato dall’Inps. Insomma, tante voci di natura schiettamente
burocratica che per gli operatori si traducono nelle necessità di capire come,
quando e riceveranno quanto loro dovuto in termini di quella che un tempo si
chiamava liquidazione e di ratei maturati.
Patrizia Sereno
