Dalla storia alle storie. Sfogliando i quaderni dell’agro, quelli che parlano del nostro territorio, quelli che ci fanno capire gli sforzi del passato, bistrattati oggi, in una società che ha dimenticato i sacrifici dei nostri nonni, di padri e mamme che non hanno saputo infondere nei giovani d’oggi la voglia di avvicinarsi ai cosiddetti lavori umili. Quaderni dell’Agro è l’opera che il professore Francesco Forte ha presentato nell’auditorium del complesso convenutale s.antonio di nocera inferiore. Molti gli argomenti posti alla base del nuovo numero della rivista: la committenza artistica nelal valle del Sarno nel sedicesimo secolo, gli scalpellini di lanzara nel mondo e diario di guerra di marco levi bianchini. Lo sciopero degli operai tessili a sarno di fine ottocento con antonio caiazza, lo scalpellino, mestiere scomparso, di gerardo alfano, il traforo ferroviario a passo dell’orco con gennaro cibelli, la storia di marco levi bianchini, un ebreo al manicomio di nocera con nello califano, ma nei quaderni dell’agro ci sono tracce e discussioni aperte sull’attività teatrale di sarno negli 70 e 80, l’economia politica delle arti nel regno di napoli, il patriziato e le classi dirigenti ad avellino in età moderna. La casa editrice oedipus c’ha visto giusto, così come francesco forte, abile nella ricerca di storie particolari e personaggi che le conoscono meglio di altri, che avevano soltanto bisogno di uno spazio per raccontarle, per donarle a chi oggigiorno ignora la storia dell’agro e che attraverso il passato potrà scrivere in futuro del presente sui quaderni che verranno.


 

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