L’Inps si costiuirà parte civile nel processo che deriverà dall’operazione <matsrolindo> che, ieri, ha visto 13 persone finire agli arresti domiciliari e avvierà le procedure amministrative per il recupero delle somme indebitamente percepite da circa 9500 persone, quasi tutti cittadini paganesi, che venivano assunte da ditte appositamente create solo per il tempo utili per maturare i limiti necessari per richieste di maternità o malattia o per l’incasso della successiva indennità di disoccupazione. Il tutto era reso possibile da una vera e propria organizzazione che incassava il 50% delle somme . Oltre a questa ampia mole di documenti, nelle 177 pagine del gip Scermino si fanno anche ampi richiami anche a numerose conversazioni in chat via skype tra alcuni dei consulenti del lavoro arrestati o indagati. Secondo quanto si legge nell’ordinanza del gip Scermino, al centro del meccanismo fraudolento ci sarebbe stato il patronato INAPI di via S.Domenico: da lì sarebbero transitate non solo la gran parte delle pratiche istruite e poi trasmesse all’inps, ma anche gli stessi assegni mandati di pagamento inviati dall’istituto di previdenza sociale. Sono migliaia i documenti di identità, i contratti di lavoro, gli F24 e i prospetti paga sequestrati dai Carabinieri nel corso di mesi di indagini, coordinate dal sostituto procuratore Lenza, che hanno spinto il gip scermino a parlare, nella sua ordinanza, di un sistema assimilabile ad un’improprio produttore di ammortizzatori sociali, con ben 13 aziende totalmente inesistenti.
Michela Giordano
(Intervista al Sostituto Procuratore Lenza nel Tg di Telenuova e nel settore video di www.teleluova.tv)