Nella mattinata di ieri, in Eboli (SA), personale della Polizia di Stato appartenente al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Battipaglia, diretto dal Vice Questore Aggiunto, Antonio Maione, ha notificato al padre ed ai due fratelli di una giovane donna di 24 anni, affetta da disturbo psicotico e ritardo mentale, un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale emessa dal Tribunale di Salerno con la prescrizione del divieto d’avvicinamento. La vicenda ha preso le mosse dalle frequenti telefonate con cui la stessa ragazza tempestava la Sala Operativa nel tentativo confuso di dare voce al proprio malessere e chiedere soccorso. Attivati gli accertamenti del caso per risalire all’autrice delle telefonate, in breve la ragazza è stata individuata e contattata. All’evidenza dei poliziotti che si sono recati presso la sua abitazione si è presentata una situazione di gravissimo degrado e di abbandono: l’infelice ragazza veniva costretta a vivere in un vero e proprio tugurio, circondata da animali, gabbie di uccelli, lettiere, contenitori di mangime, indumenti sporchi ed escrementi sedimentati persino accanto al letto su cui dormiva, in un lezzo e una sporcizia indescrivibili. Tale miserabile situazione andava avanti da almeno due anni, da quando cioè, morta la madre, la donna era rimasta in balìa dei parenti che, peraltro, a motivo della sua disabilità, percepivano l’accompagnamento. I poliziotti hanno immediatamente dato notizia ai servizi sociali e l’Autorità Giudiziaria, i quali, in tempi brevissimi hanno provveduto ad allontanare la ragazza dal domicilio parentale, disponendone il trasferimento in un luogo protetto. Il padre, 65enne ed i due fratelli della ragazza, uno 38enne, l’altro 32enne, tutti di Eboli (SA), dovranno rispondere del reato di maltrattamenti in famiglia e abbandono di persone minori o incapaci.

COMUNICATO STAMPA 

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