Un Napoli brutto, lento e senza cattiveria crolla sotto i colpi del Viktoria Plzen e dice praticamente addio all’Europa League. I cechi esultano al termine di una partita giocata in maniera pressocché perfetta: basta pensare che su quattro tiri veri verso la porta di De Sanctis sono arrivati tre gol ed un altro è stato annullato per dubbio fuorigioco. Il successo è quindi pienamente meritato per il Viktoria che ha saputo reggere bene all’urto del Napoli all’inizio del secondo tempo, trovando poi nel finale gli spazi giusti per trasformare la vittoria in trionfo quasi irreversibile. Per il Napoli resta il rammarico di qualche occasione sprecata da Cavani, Hamsik e Dzemaili all’inizio della ripresa, ma in generale la squadra azzurra paga gli errori in fase difensiva e la lentezza della manovra sempre ben controllata dal centrocampo ceco. Già in avvio di gara il Napoli parte in attacco ma senza pungere, scontrandosi con il filtro a centrocampo del mobilissimo Darida e con un Horvat che detta bene le geometrie. Un sussulto in avvio lo provoca Pandev, impegnando Kozacik con un bel tiro. Dall’altra parte il Plzen addormenta la partita e avanza piano ma costantemente il baricentro della propria azione: fanno male al Napoli, in particolare, i movimenti di Rajtoral che sulla fascia costringe Zuniga a lunghe rincorse. E così il Plzen trova il gol, che arriva al termine di un’azione insistita e non senza colpe della difesa azzurra, che lascia a Darida il tempo di calibrare il tiro e battere De Sanctis. La reazione del Napoli è ben poco confortante: i cechi arretrano il baricentro, chiudendo bene le fasce, dove Maggio viene puntualmente raddoppiato da Limbersky e Kovarik, mentre dall’altra parte Zuniga non punge mentre El Kaddouri appare spaesato. Nella ripresa Mazzarri manda dentro Hamsik per Gamberini e passa alla difesa a quattro, allargando El Kaddouri a sinistra. Poi il deludente marocchino lascia il posto a un evanescente Calaiò. Hamsik prova diverse penetrazioni in solitaria, ma non è mai preciso al momento del tiro o dell’ultimo passaggio. Stessa musica per i tentativi di Dzemaili e Cavani. Intanto dietro si aprono ampi spazi che il Plzen non si lascia sfuggire colpendo ancora e ancora con il positivissimo Rajtoral e l’appena entrato Tecl. Finisce con la lunga e meritata festa dei tifosi cechi per i quali la serata era cominciata in maniera drammatica vista la rapina subita da quattro tifosi e l’accoltellamento di uno di essi. Per il Napoli, dopo Villarreal e Chelsea, anche quest’anno il primo turno europeo a eliminazione diretta si rivela fatale. A meno di un miracolo.
Viktoria Plzen batte Napoli 0-3 (0-1) nell’andata dei sedicesimi di finale di Europa League. NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis 6; Gamberini 5,5 (1′ st Hamsik 6), Rolando 5,5, Britos 5,5; Maggio 5, Donadel 5 (27′ st Inler 5,5), Dzemaili 5,5, Zuniga 5; El Kaddouri 5 (14′ st Calaiò 5,5); Pandev 6, Cavani 5,5. A disp: Rosati, Campagnaro, Cannavaro, Mesto. All. Mazzarri 5,5 VIKTORIA PLZEN (3-5-1): Kozacik 6; Limbersky 6,5, Prochazka 7, Cisovsky 6,5, Reznik 6; Rajtoral 7 (40′ st Fillo 6,5), Horvath 6, Darida 6,5, Kolar 6 (45′ st Hejda sv), Kovarik 7; Bakos 6 (14′ st Tecl 6,5). A disp: Pavlik, Hejda, Zeman, Adamov, Stipek. All. Vrba 7 Arbitro: Van Boekel (Ola) 6. Reti: nel pt al 28′ Darida; nel st al 33′ Rajtoral e al 44′ Tecl. Recupero: 0′ e 4′. Angoli: 6-5 per il Viktoria Ammoniti: Rolando per gioco scorretto. Spettatori: 25mila. ** I GOL – 28′ pt: azione insistita del Viktoria, Maggio respinge un pallone fuori area che finisce a Darida che ha tutto il tempo di preparare il tiro e battere De Sanctis sul palo lontano. – 33′ st traversone dalla sinistra di Kovarik con la palla che attraversa tutta l’area azzurra e finisce sui piedi di Zuniga che però se la perde favorendo l’inserimento di Rajtoral, che spara un missile a due passi da De Sanctis e raddoppia. – 44′ st su un capovolgimento di fronte la palla arriva al limite dell’area azzurra a Fillo che la serve sulla destra per Tecl, ancora una volta Zuniga non riesce a contrastarlo e l’attaccante ceco batte De Sanctis con un rasoterra.