Nella giornata del 20.02.2013 il personale della Direzione Investigativa Antimafia di Napoli ha dato esecuzione al decreto di sequestro beni, emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE) – Sezione Misure di Prevenzione nei confronti di DI CATERINO Emilio 39enne, di Casal di Principe (CE). Il provvedimento del collegio sammaritano è stato adottato a seguito degli accertamenti svolti dalla D.I.A. compendiati in una proposta per l’irrogazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale avanzata dalla Procura della Repubblica stessa sede, in data 13.03.2007. DI CATERINO Emilio è stato protagonista delle cronache giudiziarie e nella scalata al potere camorristico negli ultimi anni fino a raggiungere un posto di rilievo e di fiducia in seno all’organizzazione del clan dei casalesi. In data 11.09.2003, veniva colpito dall’O.C.C. ed indagato, tra l’altro, per reato di omicidio aggravato dall’art. 7 della legge 203/91, commesso in data 06.09.2002 ai danni di DI MAIO Nicola, attinto da due colpi di arma da fuoco dopo essere stato inviato ad appuntamento in un pub di Castel Volturno. Il cadavere fu messo in un’auto e data alle fiamme. In data 18.05.2006, con sentenza della Corte di Appello di Assise di Santa Maria Capua Vetere, il DI CATERINO Emilio veniva assolto per non aver commesso l’omicidio ma veniva condannato per il delitto di ricettazione dell’auto a bordo della quale era poi ritrovato carbonizzato DI MAIO Nicola, e veniva condannato ad anni uno e mesi sei di reclusione. Il DI CATERINO per sfuggire alla suddetta O.C.C. ed al fermo disposto dal P.M. della D.D.A., in data 03.06.2005, per il reato di estorsione in concorso con altri, aggravato dall’art. 7, nell’ambito dello stesso procedimento penale, si dava alla latitanza. Dopo un lungo periodo di irreperibilità il 17.10.2008, il DI CATERINO Emilio faceva ingresso in carcere ed in data 30.06.2011, avviava il percorso di collaborazione con la giustizia. Conseguentemente veniva trasferito, secondo il programma di protezione previsto dalla normativa per il collaboratori di giustizia, in località protetta. Con l’odierno decreto di Sequestro il Tribunale di Santa Maria C.V. – Sezione Misure di Prevenzione, ha sottoposto a vincolo reale un terreno ed un villino ivi edificato. Il valore dei beni sottoposti a Sequestro, sulla base di una stima effettuata dall’Amministratore Giudiziario, ammonta a circa 500.000 euro. Nella medesima giornata il personale del Centro Operativo di Napoli della Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un altro provvedimento concernente l’estensione di un sequestro di prevenzione già eseguito alcuni giorni fa nei confronti delle seguenti persone ritenute essere appartenenti al clan “Fabbrocino”, e, più precisamente di :
1) FABBROCINO Mario, nato il 01.06.1956 a San Gennaro Vesuviano (NA), imprenditore, attualmente detenuto;
2) GIANNONE Anna (moglie del FABBROCINO), nata il 04.03.1959 a Casalnuovo (NA);
3) FABBROCINO Pietro, nato il 27.06.1988, a Ottaviano (NA) figlio del FABBROCINO;
4) FABBROCINO Lorenzo, nato il 11.04.1984, a Pomigliano d’Arco (NA) figlio del FABBROCINO.
Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Napoli – Sezione Misure di Prevenzione a seguito di proposta per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale, formulata dalla Procura della Repubblica di Napoli – DDA ed ha interessato l’impresa individuale GIANNONE Annunziata nata a Casalnuovo (NA) il 07.08.1956 P.IVA 04246221214 con sede legale in San Gennaro Vesuviano alla via Ottaviano 209, sorella della GIANNONE Anna di cui al punto 2). Il valore stimato della predetta azienda ammonta a circa €.150.000.