Sedici anni fa aveva ucciso la sorella diciottenne in uno scatto d’ira esploso per futili motivi. Nello scorso mese di dicembre, mentre beneficiava di un permesso accordatogli dal giudice di sorveglianza del carcere di Avellino, dove sta scontando una condanna a 18 anni di reclusione, Alfonso D’Aponte, pregiudicato di Montoro Inferiore, in provincia di Avellino, ha tentato di uccidere suo fratello, Lucio, a cui aveva dato appuntamento nei pressi della stazione ferroviaria. Erano intervenuti i Carabinieri a sedare quella che sembrava una lite che però, come hanno accertato le indagini successive, copriva un tentato omicidio al quale Lucio era scampato grazie all’intervento in extremis di Antonio, un altro dei fratelli. Il gip del Tribunale di Avellino, Giovan Francesco Fiore, su richiesta del pm Maria Luisa Buono, ha firmato un ordinanza di custodia cautelare in carcere per tentato omicidio aggravato che i carabinieri del Comando provinciale hanno notificato ad Alfonso D’Aponte, tuttora ristretto nel carcere avellinese di Bellizzi.