Nonnino rapinatore tradito dalla tecnologia: così Pietro Pipolo, a 76 anni accusato di aver rapinato una banca a Napoli, è stato scoperto ed arrestato dalla polizia. Per non destare sospetti, e prima di agire in un istituto di credito insieme con un complice, era entrato nella filiale presa di mira – quella dell’Unicredit di via Emilio Scaglione – guardandosi attorno e scrutando con attenzione cosa accadesse nella banca. Poi, si era avvicinato al bancomat, inserendo la propria tessera ma senza effettuare alcuna operazione. Questo errore gli è stato fatale perché l’operazione è stata comunque registrata dal sistema informatico interno e così la polizia ha potuto risalire alle sue generalità. Così gli agenti del commissariato di polizia di Chiaiano hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria l’anziano, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato di rapina aggravata in concorso e violenza privata. Il colpo, portato a segno mercoledì scorso con il complice ora ricercato, aveva fruttato un bottino di 15 mila euro. Le indagini avviate dagli agenti avevano permesso di appurare – attraverso le testimonianze delle vittime e soprattutto con l’ausilio delle immagini del sistema di videosorveglianza della banca – che uno dei due rapinatori era un uomo di una certa età. Oltre che di rapina aggravata, Pipolo dovrà rispondere anche di violenza privata in quanto, durante le fasi della rapina, aveva strattonato una donna la quale, resasi conto di quanto stava accadendo, aveva cercato di uscire dalla filiale, operazione questa che le era stata impedita dall’uomo.

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