Picchiarono il suocero dell’imprenditore nella cui casa erano entrati per compiere la rapina e rinchiusero in bagno tutti i presenti, tra cui un bambino di sole 2 settimane: i carabinieri hanno arrestato due albanesi componenti di una banda di otto persone che il 7 aprile portarono a termine il colpo in un’abitazione di Casalnuovo (Napoli). A casa dei due sono stati trovati oggetti di valore rapinati in altri colpi compiuti a San Giuseppe Vesuviano ed a Sant’Anastasia.

La sera del 7 aprile scorso otto persone con il volto coperto da passamontagna e armati di pistola, di mazze e di cacciavite, dopo essersi arrampicati su un muro di recinzione ed aver sfondato una finestra hanno fatto irruzione nella casa di un imprenditore di Casalnuovo di Napoli malmenando alcune persone presenti in casa, in particolare il suocero dell’imprenditore, procurandogli ferite alla testa ed agli arti guaribili in 15 giorni. Subito dopo le botte, l’intimazione di aprire la cassaforte, dalla quale hanno portato via una considerevole somma di denaro, oggetti preziosi e due pistole legalmente detenute. Dopo aver terminato l’azione criminosa, i rapinatori hanno fatto entrare tutte le persone nel bagno (tra le quali il figlio del padrone di casa, di sole 2 settimane) e le hanno chiuse a chiave dall’esterno. E’ stata subito avviata una intensa attività investigativa che ha portato alla rapida individuazione di due degli autori della rapina, che sono stati formalmente riconosciuti dalle vittime e sottoposti a fermo dai carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Castello di Cisterna e della stazione di Acerra. I due fermati sono Bekim Balliu, 32 anni e Fabiano Sula, 26 anni, entrambi albanesi e già noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio oltre che privi di permesso di soggiorno e domiciliati nel nolano. Nel corso di perquisizioni compiute nelle abitazioni dei due sono stati trovati e sequestrati alcuni degli arnesi utilizzati per compiere la rapina (cacciavite e mazze) nonché parte del denaro rapinato nel corso della rapina (tra il materiale trovato alcune vecchie banconote da 5.000 e 20.000 lire sulle quali l’imprenditore aveva scritto degli appunti). Inoltre sono stati scoperti vari oggetti (computer, telefoni cellulari e oggetti preziosi) verosimile provento di furti e rapine perpetrate nei mesi scorsi in diverse abitazioni della provincia di Napoli. Mentre proseguono le indagini per l’individuazione dei sei complici dei fermati, i militari dell’Arma hanno ricevuto le vittime di altre due rapine, una compiuta a San Giuseppe Vesuviano e l’altra a Sant’Anastasia. Le persone convocate in caserma hanno riconosciuto tra i bottini che i carabinieri avevano trovato a casa di Balliu e Sula oggetti di valore che erano stati loro asportati e che adesso sono stati riconsegnati.

 

 

 

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