Addio ai tanti strumenti di concertazione che hanno rappresentato una stagione politica ormai lasciata alle spalle e che pure ha apportato contributi positivi in particolare nell’agro nocerino sarnese. Chi piu’ chi meno le varie società intercomunali come il patto territoriale, agro invest, piano di zona hanno svolto un ruolo di indirizzo e programmazione oltre che attuato politiche comuni. Ma ormai da un po’ di tempo il loro ruolo è stato svilito anche da una nuova classe dirigente che non ha compreso fino in fondo l’importanza degli strumenti, soprattutto di quello dedicato ai servizi sociali, per le nostre comunità. Fino ad arrivare ad oggi che queste società rappresentano unicamente motivo di dialettica politica per la spartizione di incarichi e poltrone. Ed allora giusto è l’orientamento dei sindaci per il loro scioglimento con l’idea di un unico strumento comune che inglobi in se tutte le competenze. Che questo sia uno di quelli già esistenti,laddove siano presenti maggiori professionalità e competenze, che pertanto ampli i suoi settori di competenza o che sia un nuovo organismo che sorga ex novo con la stessa finalità non ha grande rilevanza. L’importante è che oggi si mantenga il principio della concertazione, dell’unione dei comuni insistenti sulla stessa area territoriale di politiche di settore che funzionano solo unendo le forze. Anche se l’opinione comune ai pubblici amministratori è che i sindaci debbano riappropriarsi di questi strumenti e della programmazione sui territori, come rimarca anche il primo cittadino di Angri Pasquale Mauri che ieri sera ha convocato i suoi colleghi per individuare una linea comune anche in vista del 18 aprile data in cui i sindaci dell’area patto sono stati convocati per l’approvazione del bilancio e per la nomina dei nuovi rappresentanti. 

Aurora Torre

 

 

 

 

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