Passionale, indomito, fiero, esempio di paganese vero. Lo striscione dei tifosi azzurro stellati balza subito agli occhi, le parole scritte non possono essere che l’identikit preciso di una sola persona: Andrea Torre. Numerosi cittadini hanno voluto tributare l’ultimo saluto al’avvocato che in vita aveva sempre difeso il popolo, la parte debole, con battaglie civili, vinte quasi sempre. I suoi successi per i lavoratori ex Cirio, quelli conquistati per le bollette ritenute ingiuste che arrivavano alle famiglie di pagani e non solo dalla gori, dal consorzio di bonifica, le multe per i semafori di angri. Spazzatura, acqua, viabilità, non c’era argomento che non lo vedesse in prima linea sempre per difendere chi non aveva possibilità economiche, chi vedeva i propri diritti negati, ignorati, spesso calpestati. il legale delle classi deboli. Le tanto reclamizzate class action di oggi per l’avvocato Andrea Torre erano la normalità già tanti anni fa. Alzi la mano chi, almeno una volta, non ha chiesto l’aiuto, la consulenza, dell’avvocato andrea torre. il carattere poi era quello sanguigno di chi non vuole farsi mettere i piedi in testa da nessuno. Gli eccessi delle sue prese di posizione, il linguaggio a volte colorito, erano soltanto parte dello scudo di intelligenza che ne ha contraddistinto la carriera di giudice di pace e avvocato, così come non va trascurata, anzi, la sua grande passione per il calcio. Tifoso è dir poco della paganese. L’ha seguita, l’ha guidata come presidente, era andato vicino alla promozione tra i professionisti, poi arrivata con il suo successore alla guida della società. Un pezzo della Pagani libera e civile quella che sognava l’indimenticato fratello e sindaco marcello torre, se n’è andato lasciando un vuoto fortissimo nella città di s.alfonso. Padre dei poveri e difensore degli ultimi, come ha detto Don Flaviano durante l’omelia della messa tenutasi nella chiesa del Corpo di Cristo prima del lungo applauso quando la bara ricoperta da una bellissima sciarpa si è avviata per le strade del centro cittadino.
Peppino Della Morte
