Addio doveva essere e addio è stato. Walter Mazzarri saluta Napoli e il Napoli dopo quattro anni straordinari, in cui ha riportato i partenopei al vertice del calcio italiano e a competere per la massima competizione europea. L’allenatore di San Vincenzo è stato di parola e, con la fine del campionato, ha sciolto le riserve sul proprio futuro. "Ho concluso il mio ciclo, col Napoli sono stati 4 anni stupendi. Tutti hanno dato l’anima, e ringrazio il presidente che fino all’ultimo ha provato a farmi cambiare idea" ha dichiarato il tecnico dopo il ko per 2-1 sul campo della Roma. Il patron Aurelio De Laurentiis lo ha salutato pubblicamente su twitter "ringraziandolo per quanto fatto. Ora voltiamo pagina proseguendo nella crescita. Via Twitter saprete il nuovo allenatore". Che dovrà fare i conti con una eredità pesante fatta di gioco e risultati. "La scorsa estate ho giocato sulla mia pelle rifiutando il prolungamento di contratto e andando a scadenza – ha quindi ricordato Mazzarri – Mi è andata bene perché potevo anche sbagliare l’annata e ora credo che sia giusto cambiare aria o magari stare fermo. Vediamo quello che sentirò, se mi saranno fatte delle offerte valuterò. Con l’adrenalina e gli stimoli giusti andrò, altrimenti potrei anche stare fermo qualche mese. Penso che più di 4-5 anni con uno stesso gruppo non si possa stare". Mazzarri ha però voluto precisare di non aver "parlato con nessuna società". "C’é Bozzo (il legale che ne cura gli interessi da un anno, ndr) che mi rappresenta e che tiene i contatti – ha spiegato – Il mio mandato era quello di portare il Napoli più in alto possibile. Da domani ragionerò sul mio futuro. Vedremo se ci saranno proposte concrete che mi potranno interessare". Nessun rischio vede nel restare a guardare in un momento dove probabilmente è considerato tra i migliori allenatori in circolazione: "Ho 12 anni di carriera alle spalle, non vedo rischi nel fermarmi. Credo di aver vinto molto, sono soddisfatto e appagato della mia carriera. Ho dato tutto me stesso alla causa – ha concluso – Adesso ho bisogno di uno step di riflessione, magari anche per fermarmi, ricaricarmi e ripartire. Penso di potermelo permettere". Anche perché Inter e Roma hanno già bussato alla sua porta per convincerlo ad accettare subito una nuova sfida. E lasciargli la panchina giallorossa sarebbe in caso Aurelio Andreazzoli che ha chiuso il campionato superando in classifica la Lazio, avversaria anche in finale di Coppa Italia domenica prossima. "Meglio essere davanti che dietro, abbiamo interrotto una tradizione che negli ultimi anni non ci sorrideva. Di certo c’é un po’ di rammarico riguardo la stagione disputata, perché la Roma di stasera avrebbe potuto finire molto più in alto – le parole del tecnico giallorosso – L’andamento di questo campionato è stato altalenante, ma credo abbia dimostrato che questa squadra ha dei valori. Potevamo fare di più". L’occasione arriverà già col derby di Coppa Italia sentitissimo dai tifosi che attraverso un paio di striscioni ("dopo un’altra stagione con l’amaro in bocca l’unico imperativo è vincere la coppa" e "26-5-13 vincete o scappate") hanno fatto capire l’importanza dell’appuntamento, ma con alcuni cori all’indirizzo di Balotelli hanno disatteso l’appello della società che aveva fatto entrare la squadra in campo con la t-shirt "As Roma contro il razzismo".

 

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