Dalle macerie si può rinascere.

Lo dimostra l’impegno e l’unione di una comunità, quella di Sava, che dopo nove anni, è pronta a varcare di nuovo la soglia della chiesa Santa Maria delle Grazie, distrutta nel lontano 2004 nell’esplosione di una fabbrica di fuochi pirotecnici, in cui persero la vita due persone che stavano lavorando alla preparazione dei petardi.

 

La riconsacrazione della chiesa è in programma con una due-giorni di preghiera.

A partire da sabato 25, alle 18, con la santa messa presieduta dal padre provinciale dei frati francescani, Emanuele Bochicchio, e alle 19 con la processione durante la quale verranno portate a spalla per il paese le statue di S.Maria delle Grazie e S.Pietro.

Lunedì 27, invece, alle 19, il solenne pontificale presieduto dall’arcivescovo metropolita della Diocesi Salerno-Campagna-Acerno Mons. Luigi Moretti, al quale prenderanno parte il sindaco della città Giovanni Moscatiello, autorità civili, militari e religiose del territorio.

 

«Da una ferita si può guarire. Con la straordinaria forza di volontà di una comunità intera, che ha creduto, sempre, al recupero della storica chiesa di Sava – sottolinea il primo cittadino – Non sono serviti solo soldi per ricostruirla, ma soprattutto la fede di tante persone e la generosità di tanti privati. Il mio ringraziamento va all’ex parroco, padre Igino Tornatore, ed all’attuale, padre Enrico Agovino, per aver saputo sostenere la comunità con fede e forza d’animo».

 

La parrocchia ha ricevuto centinaia di donazioni in questi ultimi anni, fra cui 50mila euro dalla Provincia di Salerno, 10mila dal Comune di Baronissi e decine di contributi da parte di aziende e privati del territorio, oltre ai risparmi della comunità di Sava e di Baronissi.

 

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