Dopo il pentimento del boss Felice Graziano, dell’omonimo clan camorristico egemone sull’area avellinese di Quindici, gli storici avversari dei Cava avevano deciso di ampliare il proprio raggio di azione, puntando a mettere le mani sui molti appalti pubblici da assegnare a Siano dopo i tragici fatti del maggio 1998. Per questo motivo avevano bisogno di attestare il proprio potere sia sulla comunità sianese, sia sull’amministrazione comunale. Per questo motivo , l’azione intimidatoria ha viaggiato su un doppio binario, con attentati incendiari rivolti sia direttamente al sindaco Tenore, sia a cittadini comuni. In due anni i Carabinieri hanno annotato sui propri blocchi investigativi 14 roghi ad autovetture, una bomba carta davanti alla farmacia della sorella di Tenore, un rogo all’auto del sindaco. Ma anche il ritrovamento di due teste mozzate di maiali davanti a distinti negozi del paese e la ricezione, per altrettanti imprenditori, di almeno 4 lettere anonime recanti croci o lettere M, iniziali della parola morte. (interviste nel tg e a seguire sul nostro sito)

Michela Giordano

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