Nocera Inferiore non ha intenzione di cedere. Diventa un braccio di ferro la vicenda del Piano di Zona. L’assessore Ilario Capaldo ha chiamato in causa la Regione, stappando per martedì una riunione della commissione regionale alla trasparenza. Venerdì è stato a Napoli ad ha consegnato un documento in cui formula sette quesiti. Lanciando un’accusa grave. <<Vogliano privatizzate i servizi sociali>>, sostiene l’esponente della giunta Torquato. <<Nocera Inferiore – aggiunge – non firmerà mai. Saranno altri ad assumersi la responsabilità di un eventuale commissariamento del Piano di Zona. E anche quella della possibilità di perdere gli otto milioni di euro per le politiche sociali in arrivo dalla Regione>>. Si tratta dell’ultimo atto, in ordine temporale, dopo il summit che – proprio a Nocera Inferiore – aveva visto alcuni sindaci presentare formalmente il loro progetto di trasferimento alla Patto territoriale la gestione dei servizi sociali fino ad oggi in capo al Piano di Zona dell’Ambito S1. Capaldo ci va giù duro, dopo aver consultato, dice, esperti in materia di legge oltre che di servizi sociali. Ed ipotizza addirittura la turbativa d’asta. <<Nel Patto – spiega Capaldo – ci sono dei privati, innanzitutto. Così come c’è un comune, Siano, che non rientra nel nostro ambito di Piano>>. Non solo. Capaldo incalza: <<Il Patto ha dei seri problemi, visto che ha messo 15 dipendenti in cassa integrazione. Sono quelle figure che dovrebbero essere formate per poter svolgere il compito di quelle professionalità, 53, che abbiamo mandato a casa nonostante gli anni di esperienza acquisita sul campo>>. Dalla richiesta di intervento della Regione (i quesiti sono stati formulati al Presidente Caldoro, al suo assessore competente in materia di servizi sociali, al dirigente di quel settore) sono stati informati tutti i sindaci che fanno parte del Piano di Zona del’Agro, oltre al coordinatore dell’Ufficio di Piano, Basile. Pur scaduto il suo mandato (con tanto di bando già pubblicato), spiega Ilario Capaldo, il coordinatore ha facoltà di procedere con il bando che deve consentire l’individuazione delle professionalità che consentano di riprendere servizi al palo dopo la scadenza dei contratti, il 9 maggio. Ilario Capaldo ricorda che Nocera Inferiore, Scafati e Sarno – enti, al pari della provincia di Salerno, che non concordano con il progetto di spostare le competenza del Piano al Patto – rappresentano qualcosa come 130140 mila abitanti. Sono i comuni che ritengono fuorilegge anche l’ipotesi dei competitor di formare un CdA di solo sindaci. <<Non vorrei – dice Capaldo – che dietro questa manovra che a noi è parsa un blitz ci fosse qualcos’altro. Non vorrei che qualche sindaco in scadenza, per rigenerasi, a,bisca a fare il presidente del Patto. Non escludendo la possibilità di puntare su qualche prebenda>>. Chiude etichettando il progetto che Nocera non condivide come un <<colpo di mano>>. Se l’obiettivo è, sostiene, quello di rendere <<più efficienti i servizi, non è questa la strada>>.