E’ cominciata con un colpo di scena la Maturità 2013. Smentendo tutti i pronostici della vigilia e delle prime ore del mattino che davano per scontato Pirandello come autore per l’analisi del testo, dal cilindro di viale Trastevere è uscito, invece, un brano di Claudio Magris (da "L’infinito viaggiare"), saggista vivente, studioso della cultura mitteleuropea e della letteratura del mito asburgico.    Tra le altre tracce proposte ai candidati gli omicidi politici facendo riferimento ad alcuni tra gli eventi più rilevanti del ‘900: dall’omicidio del duca Ferdinando nel 1914 a Sarajevo a quello di Giacomo Matteotti nel 1924, alla morte di J.F. Kennedy a Dallas nel ’63 fino al rapimento ed esecuzione di Aldo Moro nel ’78. E ancora la relazione individuo-società di massa attraverso testi di autori tra i quali Pasolini, Montale, Canetti, i Paesi emergenti (per il tema storico), Stato, mercato e democrazia (tema socio-economico) corredato da testi di vari autori tra i quali Krugman e Zingales. "La ricerca deve scommettere sul cervello" il tema scientifico.    Ai ragazzi stamani erano arrivati gli ultimi consigli del ministro Carrozza. "E’ bene stare tranquilli, rilassarsi, leggere tante volte le tracce, scegliere bene e farlo serenamente. L’importante è esprimere al meglio quello che si è fatto durante gli anni della scuola".    "La scelta non mi ha sorpreso e conoscendo la storia culturale del ministro, mi è parsa azzeccata. Perché si tratta di un ministro giovane, che viene dal mondo della cultura e non della burocrazia", ha commentato Mario Rusconi, vicepresidente del sindacato dei Dirigenti Scolastici, la decisione per l’analisi del testo il brano di Claudio Magris. "Si tratta di un messaggio – ha proseguito Rusconi, intervistato da Skuola.net – rivolto alla scuola e agli studenti, per indicare che la letteratura italiana non è fatta solo dei soliti mostri sacri ma anche di illustri personaggi, come Magris, che è un grande saggista e letterato".     Sul fatto che sia un autore vivente, Rusconi confessa che a memoria d’uomo nella sua lunga carriera da preside (conclusa un anno fa ndr) non ricorda una scelta simile, ma ribadisce l’attualità e la modernità della scelta "in quanto Magris rappresenta un punto di incontro tra cultura austro-ungarica, slava e italiana, permettendo quindi di sottolineare l’importanza di discorsi interculturali".

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