I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno, agli ordini del Capitano Giuseppe Ambrosone, ad Angri, unitamente a quelli della locale Stazione Carabinieri, hanno apposto i sigilli di sequestro allo stabilimento ed alle aree di piazzale di una nota attività produttiva industriale del posto.  L’attività di polizia giudiziaria eseguita dai Carabinieri e che ha portato al sequestro preventivo odierno in esecuzione al decreto del GIP del Tribunale di Nocera Inferiore, dott. Paolo Valiante, è stata coordinata dal sostituto Procuratore dott.ssa Marielda Montefusco, della sezione reati ambientali della Procura Nocerina, guidata dal Procuratore Capo Giancarlo Izzo. La Procura della Repubblica ha anche emesso informazione di garanzia a carico del legale rappresentante della società interessata per le diverse violazioni emerse in ordine ai reati previsti dal D.L.vo n.152/2006 (codice dell’Ambiente). Difatti il legale rappresentante della società in questione è indagato per le violazioni degli articoli 137 e 279 del D.Lgs 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente) in relazione allo scarico nella pubblica fognatura di acque reflue industriali in assenza di autorizzazione, nonché per la violazione circa l’esercizio dell’attività produttiva senza essere in possesso di alcuna autorizzazione per le emissioni in atmosfera. In particolare, a seguito dei controlli eseguiti dai Carabinieri del N.O.E., si è proceduto al sequestro preventivo dello stabilimento, esclusi gli uffici amministrativi e depositi, e delle aree di piazzale di una nota attività industriale dedita alla fabbricazione di materie plastiche e prodotti cartotecnici con stampa. Nello specifico, dagli accertamenti effettuati dai Carabinieri del N.O.E. presso l’impianto produttivo è emerso che sul piazzale esterno al capannone di lavorazione erano depositati oltre una decina di big-bags contenenti rifiuti speciali, allo stato solido, derivanti dal processo di fabbricazione; da tale circostanza al legale rappresentante aziendale è stato contestato lo scarico illecito, ovvero in assenza di autorizzazione, nella pubblica fognatura di acque reflue industriali, costituite dalle acque meteoriche e di dilavamento del piazzale aziendale venute a contatto con i rifiuti stoccati e movimentati.  Inoltre, dai sopralluoghi i Carabinieri hanno anche riscontrato che nel capannone industriale l’attività produttiva tipografica era esercitata in assenza della prescritta autorizzazione per le emissioni in atmosfera. Il Giudice per le Indagini Preliminari, pertanto, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero che ha condiviso le risultanze investigative dei Carabinieri, al fine di non consentire il protrarsi o l’aggravarsi del reato, ha ritenuto di disporre il sequestro preventivo di quanto descritto.

 

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