Un’altra tessera del mosaico dei cambiamenti targati Mons. Giudice Questa mattina, alle 12, il Vescovo della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, S. E. Monsignor Giuseppe Giudice, ha nominato: Don Andrea Annunziata Parroco di San Giovanni Battista a Nocera Inferiore. Don Antonio Cuomo Parroco di Regina Pacis ad Angri. Don Salvatore Agovino Amministratore parrocchiale di Sant’Anna di Fiano a  Nocera Inferiore. Don Rosario Ingenito Vice Parroco di San Giovanni Battista e Santa Maria al Ponte in Roccapiemonte. Indubbio negare che i trasferimenti in atto hanno disorientato i fedeli delle varie parrocchie interessate. E se il dissenso era rimasto in nuce per le chiese dei Santi Simone e Giuda e dell’Immacolata, Cicalesi è insorta. La notte scorsa addirittura uno striscione di protesta sarebbe stato sistemato nei pressi del Palazzo vescovile. Mentre l’amarezza ha trovato facile veicolo attraverso il social forum facebook, con la bacheca di Sua Eccellenza intasata  di messaggi volti a bocciare le scelte del pastore in materia di parroci. Tanto che oggi Sua Eccelenza ha ritenuto opportuno diramare una nota in cui scrive <Oggi, così come quelle che saranno ufficializzate in questo  periodo, entreranno in vigore dal 1° settembre. I trasferimenti dei parroci, appena iniziati non sono né punizioni e né rimozioni, ma fanno parte di un normale avvicendamento ecclesiale che la sapientia cordis e la legge della Chiesa ci suggeriscono.Sono certamente per tutti una opportunità di crescita spirituale, anzi un modo per esprimere la maturità del cammino, sia da parte dei Presbiteri che da parte delle Comunità. Sono segnali di libertà interiore e di affidamento alla disciplina della Chiesa, da saper gestire con sapienza ed intelligenza per verificare se stiamo camminando secondo i nostri progetti e la nostra volontà o secondo la volontà del Signore. I trasferimenti ricordano ai Presbiteri quel momento solenne dell’ordinazione quando, mettendo le proprie mani in quelle del Vescovo, essi hanno espresso fedeltà ed obbedienza alla Chiesa e quel radicamento spirituale che deve avvenire solo in Cristo. Per le Comunità parrocchiali possono essere momenti di crescita, di rinnovamento, anche se sofferti, per ripuntare lo sguardo non al Sacerdote, ma a Cristo che, nelle alterne vicende e nel passaggio degli uomini, rimane il solo Pastore vero e bello. Nel pensiero del Vescovo e nel discernimento fatto dinanzi al Signore e nell’ascolto di tante persone di provata spiritualità, abbiate fiducia che c’è sempre la scelta del meglio per ogni Presbitero e per ogni Comunità, anche se, per molti, è difficile la lettura ecclesiale. Questo per noi è tempo di crescita per esprimere quella libertà interiore, che non ci lega a niente e a nessuno, ma ci rende liberi nella Verità che è Cristo, liberi per il Regno e capaci di rinnovamento missionario, atti a predicare agli altri ciò che facciamo prima noi. Ho fiducia che i Presbiteri e le Comunità vivranno questi momenti, che a macchia d’olio si diffonderanno per tutta la Diocesi, con spirito di fede e nella pace, senza allarmismi o manifestazioni che nulla hanno a vedere con il sensus ecclesiae, con il sentire profondamente il Mistero della Chiesa, che è sempre Madre e Maestra>>.

 

 

 

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