Da un lato commercializzavano carne non controllata, sprovvista delle certificazioni di legge, dall’altro assumevano extra comunitari in cambio di 2500 euro per fargli ottenre il permesso di soggiorno e, contestualmente, frodavano l’INPS. Cinque persone sono finite in manette per truffa ai danni dello Stato e agevolazione illegale di cittadini extra comunitari. Ventuno gli indagati, sette le macellerie e tre i terreni, situati a Pagani, Serre e Sarno, sequestrati per un valore totale di 1 milione di euro. In questi suoli, adibiti a stalle di fortuna, sono state trovate anche numerose carcasse di animali in stato di decomposizione. Il capo della banda è P.B., 67 anni di Pagani, insieme a lui operava la compagna O.S., 43enne di origini ucraine, e il consulente del lavoro L.C., 59enne di Torre Annunziata. Completavano il gruppo N.S, 60enne di Sarno, e A.B, 42enne di Boscoreale. Le macellerie aperte tra l’Agro nocerino-sarnese e il vesuviano servivano da copertura per la holding, che assumeva in queste strutture con regolare contratto gli immigrati in attesa di permesso di soggiorno. Dopo qualche tempo, poi, questi giovani o si dimettevano o venivano licenziati, senza però tentare alcun ricorso per la perdita del lavoro. La cosa ha fatto insospettire gli inquirenti della Procura di nocera inferiore che, coordinati dal procuratore Gianfranco Izzo e dal sostituto Giuseppe Cacciapuoti, insieme ai militari della polizia giudiziaria e ai carabinieri del nucleo anti frodi hanno avviato le indagini conclusesi con gli arresti. 

 

 

Salvatore D’Angelo

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