Per non dimenticare. Per una condanna senza “se” e senza “ma”. Ma soprattutto per sensibilizzare le coscienze con un anelito di speranza e d’amore. Apertura di grande impatto sociale ed umano per il Premio “Li Curti” – Rassegna Teatrale Estiva dedicata al Principe Antonio De Curtis, in arte Totò, in programma a Cava de’ Tirreni (Sa) fino al 9 settembre 2013.
Nella Corte del Teatro Comunale “Luca Barba”, sito in Corso Umberto I 153, sarà lo spettacolo “Nel campo delle viole” a far alzare il sipario sabato 27 luglio, alle ore 21.00, sulla kermesse organizzata dalla Sala Teatro “Luca Barba”, con il contributo del Consorzio Cava Centro Commerciale Naturale ed il patrocinio della Città di Cava de’ Tirreni e dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo metelliana.
Protagonista della serata la Compagnia Teatrale “Resistenza Teatro”, che metterà in scena con la regia di Diego Sommaripa (da un’idea di Diego Sommaripa e Marianna Grillo) una rappresentazione dedicata alla cavese Simonetta Lamberti, uccisa nel maggio 1982 ad appena 11 anni nel corso di un agguato contro il padre (il giudice Alfonso Lamberti), ed ai napoletani Antonio Landieri, massacrato dalla camorra nel novembre 2004 a 25 anni durante la faida di Scampia, e Salvatore Nuvoletta, Carabiniere Medaglia d’Oro al Valor Civile, trucidato nel luglio 1982 a 20 anni per un atto di ritorsione contro l’Arma da parte del cartello camorristico di Casal di Principe. 
Lo spettatore sarà “catapultato” sul palco con una visione su più punti. In scena verranno riproposte le figure di SimonettaAntonio e Salvatore, che canalizzeranno su di loro la trama dello spettacolo in quanto vittime della malavita organizzata. Da un loro “aldilà” e consapevoli di un sistema che scardina la base del vivere comune e pacifico, disseminandolo invece con sangue innocente e paura, le “vittime” osserveranno le vicende terrene avvelenate dal crimine, dall’omertà e dall’inerzia morale. Gli interpreti Paola AttilioIvan BoragineMarcello Cozzolino (che ha curato anche le musiche originali che saranno eseguite dal vivo), Claudia De BiaseFabio PisanoEdoardo Sorgente e Salvatore Presutto daranno vita ad una ricostruzione fatta di unione speranza. Uno spettacolo in cui l’aspetto politico e l’indignazione civile ritrovano le loro radici profonde nei sentimenti più elementari: l’amore, la sofferenza, la rabbia, la solidarietà ed il bisogno di giustizia.
La messa in scena tocca più piani narrativi: parola, musica ed immagini si fondono e si contrappongono, passando dai monologhi alle canzoni, fino ad arrivare alle scene corali. Spostandosi dal reale al surreale, dalla morte alla vita. Ed è proprio la vita, nel più ampio significato, protagonista di questo spettacolo: la vita, con il gioco, la costruzione, simboli di un’esistenza distrutta. Non vissuta, ma negata. Non è la morte che si racconta, ma la vita ed il desiderio di viverla intensamente. La linea dello spettacolo è di coscienza, non di denuncia: da qui la scelta di far recitare gli attori a pochissima distanza dal pubblico, tentando di far arrivare più forte il messaggio di riflessione.
«Riposa sotto due metri di terra: con queste parole – spiegano gli autori dello spettacolo, Diego Sommaripa ed Ivan Luigi Antonio Scherillo – le mafie, da sempre amanti delle citazioni cinematografiche, comunicano la dipartita dell’obiettivo di turno. Molto spesso persone “innocenti”, colpevoli di essersi opposte al volere criminale o solo di essere al momento sbagliato nel posto sbagliato, che magari è semplicemente la strada di casa. Ma quello che i mafiosi non sanno è che tutto ricresce se ha senso di esistere. Ed ecco che le vittime fioriscono, rinascono in splendidi fiori e se ne stanno lì, immortali agli occhi di chi resta, meravigliose testimonianza di esistenza. Mentre la camorra, la mafia, la ’ndrangheta, non fioriscono. Come ogni sterco che si rispetti, resta invisibile, muore e scompare… “Nel campo delle viole”. Così vediamo Simonetta, Antonio e Salvatore parte per il tutto, sineddoche di una tragedia immane. Fioriscono superbi nel loro tentativo di ricostruzione, lasciando la camorra e la politica collusa al giudizio del tempo, che separa quelli che hanno costruito e quelli che hanno distrutto e che metterà chi ha sbagliato davanti allo specchio».
Uno spettacolo dalle forti emozioni, che sarà seguito da un momento di riflessione (per assistere al quale l’ingresso sarà libero) con eminenti personalità dell’universo giudiziario. Moderati dalla presentatrice della serata, Carmela Novaldi, porteranno i loro saluti ed il loro breve, ma “prezioso” contributo: Franco Roberti, neo Procuratore Nazionale Antimafia;Federico Cafiero De Raho, Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria; Rosario Cantelmo, Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Avellino; Giandomenico Lepore, già Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Napoli. 
Esordio davvero di lusso, quindi, per il Premio “Li Curti”, che intanto già si prepara nel secondo appuntamento fissato per mercoledì 31 luglio ad accogliere la nota attrice partenopea Rosaria De Cicco, protagonista unica dello spettacolo “Io… e le donne”
Il cartellone della Rassegna Teatrale Estiva, di cui è promotrice e Direttrice Artistica Geltrude Barba, proseguirà fino al 9 settembre con altri 9 spettacoli, che saranno presentati dacompagnie professionistiche note in tutta la Campania, e non solo. Madrina della kermesse Liliana De Curtis, figlia di Totò, che a fine rassegna consegnerà il Premio “Li Curti”assegnato da un’apposita Commissione. 

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