Il testimone di comune capofila dell’Agro per il Piano dio Zona potrebbe passare già a d inizio settembre a Sarno. Il passaggio è subordinato alla convocazione del coordinamento istituzionale dei soci. Soggetto cui spetta il compito di deliberare sull’argomento. Palazzo Mayer cede il passo perché troppo ingolfato il suo ufficio ragioneria. Sarebbe proprio questo – sul fronte ufficiale – la ragione della necessità di assicurare un cambio della guardia. Al di là di quelle che sono le immancabili manovre politiche, più o meno palesi, l’onere di gestione economico-finanziaria (ovvero determine e liquidazioni del Piano di Zona) infatti rientra tra i compiti istituzionali cui è tenuto il comune capofila. Candidati a succedere a Scafati sono Nocera Inferiore e Sarno. Il primo ente si sarebbe defilato proprio in ragione del già noto affanno che andrebbe a gravare l’ufficio ragioneria alla prese con una non facile congiuntura economica locale. Palazzo San Francesco, per mero senso di responsabilità, avrebbe dato la propria disponiblità. Non mancando di accendere i riflettori sul quella criticità in petcore. La stessa che ha fatto alzare bandiera bianca a Scafati. Intanto, è ancora Pasquale Aliberti, sindaco del comune capofila ad oggi in carica, a dovere firmare – rendendolo operativa – il voto del coordinamento istituzionale con cui martedì è stata individuata in Rosa Zampetti la nuova responsabile dell’Udp. A chi ipotizza che non è affatto scontato il via libera di Aliberti gli addetti ai lavori rispondono che il diniego dovrebbe essere motivato da gravi illegittimità sulla nomina. Fatto poco probabile. Non fosse altro che per il voto favorevole espresso dal delegato del comune scafatesi in seno al coordinamento di martedì scorso. Intanto dal sindaco di Sarno, Amilcare Mancusi, una notazione. Il primo bando era stato annullato perché, tra le altre cose, non aveva dato priorità ai dipendenti degli enti soci. Lacuna colmata attraverso la manifestazione di interesse. Ma è proprio la manifestazione di interesse quella contro cui presenterà ricorso al tar il sindaco di Angri, Pasquale Mauri. Ritenendo che 

alla lacuna in questione si sarebbe dovuto rimediare attraverso un nuovo bando.

Patrizia Sereno

 

 

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