Dopo Striano, anche Poggiomarino pronuncia un dissenso bipartisan contro il “Grande Progetto Sarno”, almeno per la parte che riguarda la porzione di territorio che comprende i due Comuni. Stasera un consiglio comunale per discutere del progetto di riqualificazione e recupero del fiume. Stabilito l’invio di un documento alla Regione Campania con le osservazioni approvate da maggioranza e opposizione sul megaprogetto di bonifica.  Si tratta di un lavoro da 200 milioni di euro, di cui si sta occupando l’Arcadis (Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo) per conto della Regione. Ma il progetto, che dovrebbe “salvare” città da sempre penalizzate dagli allagamenti e dall’inquinamento del Sarno, come Castellammare di Stabia, Scafati e Torre Annunziata, fa arrabbiare i centri piccoli, come Striano e Poggiomarino. Previste vasche di contenimento delle acque che potrebbero trasformare la zona in un’enorme palude. Allagamenti controllati, insomma, per evitare che si verifichino altrove quelli naturali. Lavori che per essere realizzati prevedono il sacrificio di ettari di campagna. Ma gli interrogativi non mancano: chi farà la manutenzione della vasca? Chi eviterà che si trasformi in discarica a cielo aperto? Queste le perplessità dei due Comuni.

Patrizia Sereno

 

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