Intervenga il presidente della repubblica. Il consigliere provinciale Massimo D’Onofrio fa appello al capo dello Stato, sottoponendogli quanto accade da tempo nella città di Pagani. A spingere D’Onofrio a scrivere a Giorgio Napolitano è la «gestione ideologica e lassista della città» afferma l’esponente politico paganese. Il consigliere provinciale si dice «allarmato dalle notizie di indifferenza verso la problematica dei fitti e della mancata richiesta da parte dei commissari prefettizi dei fondi per le politiche sociali». D’Onofrio si rivolge a Napolitano quale «ultimo baluardo di uno stato assente». Si sollecita una politica di attenzione verso Pagani perché non si può più assistere inermi di fronte all’abbandono del cimitero e al rischio di perdita di fondi strategici per il sociale». «Pagani – scrive D’Onofrio nella lettera al presidente Napolitano – al momento governata da una commissione prefettizia, versa in una situazione di abbandono intollerabile. Non è democratico ne civile – continua – che una comunità di 35000 abitanti soffra condizioni igieniche inaccettabili e degrado senza eguali. Da italiano, da uomo del Sud, da cristiano le segnalo lo stato di degrado in cui è lasciata la comunità». «Ritengo – chiosa il consigliere provinciale – che non faccia onore a nessuno se una intera popolazione si  senta abbandonata dallo Stato». Chissà se dal Quirinale arriverà una risposta, non solo scritta, ma nei fatti alla sollecitazione di Massimo D’Onofrio.

Salvatore D’Angelo

 

 

 

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