Il grande strappo si potrebbe consumare già venerdì. Nocera Inferiore pronta ad uscire dal Patto territoriale. Dopo che alla città capofila è toccata a lungo la presidenza, in passato, quando lo strumento di concertazione era motivo di vanto e catalizzatore di speranze nel cammino verso la conquista di finanziamenti che sono rimasti un songo nel cassetto. Il sindaco Manlio Torquato sembra avere le idee chiare e, come per il Piano di Zona, è pronto a gettare la spugna in segno di bocciatura contro una politica gestionale che non condivide. Come ha rimarcato a pià riprese. Subito dopo la sua nomina a Presidente, Gaetano Montalbano, sindaco di Nocera Superiore, aveva formulato un appello all’unità: «La Patto dell’Agro rappresenta il volano di sviluppo per l’intera Valle del Sarno. Siamo convinti che la spinta per uno sviluppo sostenibile e duraturo passi attraverso la condivisione di obiettivi sinergici e che lo spirito di comunanza che ha ispirato la creazione della Società dovrà essere rinvigorito e recuperato». Sicurezza e legalità, viabilità, banda larga: tanti gli argomenti cui rimettere mano. Il futuro senza tralasciare il presente per un Piano d’azione concertato con i sindaci. Oltre al sindaco di Nocera Superiore la società è stata affidata a cinque sindaci e due tecnici esterni. Montalbano è stato indicato quale nuovo presidente, e Pietro Pentangelo, sindaco di Corbara, quale vicepresidente; nel Cda i sindaci Franco Longanella (Castel San Giorgio), Andrea Pascarelli (Roccapiemonte), Nunzio Carpentieri (Sant’Egidio del Monte Albino). Ad affinacarli il riconfermato Guido Verderosa, e Genioso Zollo. Individuati anche i revisori dei conti: Antonio Alfano (presidente del collegio dei revisori), Sabato Sellitto e Alfonso Toscano. Il nuovo organismo dirigente della società aveva da subito determinato tensioni tra i sindaci dell’Agro. Nel mirino degli amministratori del comprensorio che non hanno partecipato al voto e che hanno abbandonato l’incontro dera finita anche la Provincia di Salerno. I sindaci dei comuni piccoli, proprio con l’avallo della Provincia, sarebberp riusciti a conquistare la presidenza dell’Agenzia di Sviluppo. Il nuovo organismo dirigente era stato approvato senza i voti di Scafati, Nocera Inferiore, Angri e Striano, e con l’astensione di San Valentino Torio (il cui sindaco è il neo presidente di AgroInvest) e San Marzano sul Sarno. Tra i più duri nei commenti, il sindaco di Angri Pasquale Mauri aveva definito “fantasioso” l’atteggiamento dell’amministrazione provinciale, che in passato aveva manifestato la volontà non solo di fuoriuscire dalla società, ma di contriobuire al suo scioglimento, e che poi alla fine era stata, invece, determinante con il suo 23 per cento delle quote. «Non siete credibili, state affossando l’Agro». Aveva tuonato Mauri, sostenendo che ila Patto, così come va prenmdendo forma, è solo una <<scatrola vuota>> . Critico era stato l’atteggiamento assunto proprio del sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato. Che ora, come ha già fatto per il Piano di Zona dell’Agro, si dice pronto a sancire l’uscita del comune dallo strumento.

Patrizia Sereno

 

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