Casse integrazioni fasulle: 4 persone arrestate e poste ai domiciliari , 16 soggetti interdetti dalla professione contabile, perquisizioni domiciliari. Provvedimenti stabiliti dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno, su richiesta della locale procura della repubblica ed eseguiti, all’alba di oggi, dai carabinieri del ros, unitamente ai militari del comando provinciale di Salerno e Napoli. Tra i 4 arrestati posti ai domiciliari tre nomi notissimi : quello del 41enne C.P., esponente politico di primo piano della sinistra di Sarno e coinvolto nella sua mansione di consulente del lavoro; quello di M.S., 43 anni di Sala Consilina – sindacalista – segretario generale – e quello di R.C., 45 anni di Eboli , anche lui sindacalista . Il quarto destinatario del provvedimento è G.I., 44enne consulente del lavoro di Campagna. Tra gli altri indagati figurano sindacalisti, consulenti del lavoro, responsabili di enti di formazione professionale ed imprenditori campani che,secondo i carabinieri. Organizzandosi tra loro e presentando falsa documentazione, erano riusciti ad ottenere, in piu’ occasioni, i contributi statali previsti per la cassa integrazione in deroga. L’indagine, avviata nel 2011, ha consentito di smascherare numerose truffe, di vaste proporzioni, ai danni degli enti pubblici. infatti, e’ stato dimostrato che la struttura criminale provvedeva a presentare falsa documentazione per avere accesso alla cassa integrazione, pur continuando gli imprenditori ad impiegare regolarmente i dipendenti, cosi’ riscuotendo illecitamente le erogazioni dell’inps ed assicurandosi anche la regolarizzazione dei contributi previdenziali non versati allo stesso ente, proprio in ragione dello stato di cassa integrazione dei lavoratori. Nel contempo, tentavano di percepire le somme erogate dalla regione per i previsti corsi di aggiornamento a cui sottoporre i cassintegrati. Dieci risultano essere le societa’ salernitane coinvolte nella truffa. Addirittura un imprenditore deve rispondere anche di estorsione, avendo percosso un dipendente al fine di farsi consegnare il contributo previdenziale illecitamente ottenuto. Oltre alle misure cautelari personali, e’ stato anche eseguito un sequestro preventivo per la somma complessiva di circa 650.000,00 euro, ritenuta, allo stato, costituire il danno arrecato alla pubblica amministrazione con le varie truffe documentate. Sono in corso approfondimenti investigativi finalizzati ad accertare le eventuali responsabilita’ di altri imprenditori ed operatori del settore. (dettagli sui coinvolti nei nostri Tg)

Michela Giordano

 

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