Era fiducioso il primo cittadino di Castel San Giorgio. Una delle delibere da approvare ieri poteva essere importante anche per il rilancio economico e urbana della città. Invece la delibera non è passata. Per l’amarezza del Sindaco Longanella che stamane si è detto rammaricato per la mancata approvazione del punto più atteso all’ordine del giorno del consiglio comunale di Castel San Giorgio: “Riqualificazione aree urbane degradate, un argomento importante perché rientrante nell’ambito delle misure urgenti per il rilancio economico, per la riqualificazione del patrimonio esistente, per la prevenzione del rischio sismico e per la semplificazione amministrativa”. La maggioranza del sindaco Longanella, compatta con i suoi dodici componenti su ventuno, non ha potuto approvare questo punto per una questione squisitamente burocratica. Tra i progettisti di alcuni aree di riferimento infatti risulta esserci l’architetto Gian Piero Coppola, consigliere comunale e presidente del consiglio, che quindi per incompatibilità non ha potuto prendere parte alla votazione, così come non hanno potuto essere in aula per la discussione e il voto anche i parenti entro il quarto grado tra cui figurano il consigliere Vincenzo Capuano, cugino di Coppola, e Antonino Coppola, fratello del presidente del consiglio. In pratica, Longanella si è visto annullare di fatto la maggioranza, passando da un gruppo di dodici a nove, così come in nove quelli della minoranza, tra cui anche Manuel Capuano che, dopo aver aperto i lavori sull’argomento, sembrava volesse fornire un voto favorevole ed invece ha votato contro insieme agli altri dell’opposizione. Quindi, mentre tutti gli altri punti venivano approvati senza intoppi, il numero tre della discussione non passava. Una occasione persa, ha dichiarato poi stamattina il Sindaco Longanella, una chance sciupata per rilanciare l’economia di Castel San Giorgio, per riqualificare zone urbane per le quali si aspettano da anni interventi che precedenti amministrazioni hanno lasciato decadere. Un commento duro, ma senza scoraggiarsi più di tanto. C’è infatti la possibilità con l’approvazione del preliminare di piano e poi con la conclusione dei lavori per il Puc di rimettere tutti i tasselli al loro posto. Secondo Longanella alcune cose si potevano fare celermente, chi ha deciso per il no sarà costretto a prendersi tutte le responsabilità davanti ai cittadini sangiorgesi. 

 

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