"La scrivente organizzazione sindacale, nel richiamare le precedenti comunicazioni relative alla delibera dellEnte n.177/2017 del 15 dicembre 2017, avente ad oggetto atto di indirizzo per la organizzazione di alcune fasi del ciclo comunale dei rifiuti solidi urbani”, mediante internalizzazione del servizio e della sottesa esclusione dei dieci dipendenti, ormai cantierizzati da oltre un decennio, deve, suo malgrado ritornare sul tema per denunciare uno scempio ancora più grande. 
 
Si rileva, infatti, che con successiva determina n.38/2018 lEnte, di fatto, ha dapprima disposto una proroga del servizio sino al 13.2.2018, alla società Tecnew Srl, con i detti lavoratori, nelle more dell’espletamento della procedura di cui alla legge regionale.
 
Seguiva delibera giuntale n. 24/2018 che prendeva atto di tale proposito.
 
Si riteneva, pertanto, che, anche alla luce delle sollecitazioni della scrivente, in uno ai rilievi mossi innanzi al TAR di Salerno, l’Ente avesse riconsiderato l’opportunità di portare a termine tale illegittimo proposito.
 
Anche in ragione di ciò, l’udienza fissata innanzi al TAR per la sospensiva dei provvedimenti per il 7.2.2018, non veniva trattata, procedendosi all’abbinamento al merito.
 
 
 
 
 
Sta di fatto, che con delibera di Giunta n. 36/2018, del 6.2.2018, pubblicata solo in data 9.2.2018, dopo l’udienza camerale, l’Ente ritornando sui suoi passi, ha riavviato la procedura di avviamento al lavoro di dieci unità da adibire alla raccolta differenziata porta a porta con sostituzione dei lavoratori impegnati.  
 
Giunge notizia che l’Ente, quindi, per sopperire medio termine, alla mancanza di personale da adibire ai servizi di igiene ambientale, già a partire dal 14.2.2018, intende utilizzare, tra gli altri, dipendenti comunali e lavoratori LSU.
 
E appena il caso di chiarire che tali lavoratori non possono e non devono essere adibiti a mansioni diverse dal progetto presentato dal comune e che tutti i lavoratori addetti alligiene urbana devono seguire un corso di formazione e sottoporsi alla profilassi obbligatoria per tali servizi, così come previsti dalla normativa della sicurezza sul lavoro.
 
Si precisa, inoltre, tra laltro, che i profili professionale dei dipendenti comunali non rispondono a tali requisiti.
 
Si ribadisce che la condotta posta in essere dallamministrazione è in palese violazione dei decreti legislativi Madia, della legge regionale n. 14/2016 e del contratto collettivo di settore, nonché del d.lgs. n. 50/2016 art. 50 e ss e delle linee guida dettate dallAnac che escludono radicalmente formule atipiche di gestione diretta da parte dei comuni del servizio di igiene ambientale.
 
Tale vicenda lascia sgomenti e ci si chiede il perché di tale accanimento nei confronti di dieci lavoratori che, pur avendo diritto alla conservazione del posto di lavoro, vengono sostituiti con altri addetti, alimentando unaspettativa da parte di questultimi del tutto infondata.
 
Le presunte ragioni di risparmio e la ricaduta in termini occupazionali sono del tutto insussistenti e lasciano intravedere altre e meno nobili ragioni nella ostinazione e nella condotta non improntata ai criteri di ragionevolezza, correttezza e buona fede che ci si aspetterebbe da un ente che deve essere gestito solo nellinteresse della collettività.
 
Ci attendiamo quindi limmediato ritiro delle sopra citate delibere, con il pieno ripristino della legalità, garantendo la continuità occupazione dei attuali dipendenti, chiedendo da parte di chi è titolato, gli opportuni interventi, per accertare se vi siano violazioni di norme imperative", sono le parole di Lucia Pagano della Fiadel. lucia pagano
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