Stop alla desertificazione delle strade. I consiglieri comunali del gruppo “La città che vogliamo” Antonio Donato e Rita Greco propongono la loro soluzione per il recupero del centro storico di Pagani. L’obbiettivo è promuovere, con il sostegno della Regione, un progetto denominato “Rigenerazione P LAB”, che si dovrebbe articolare in tre linee di sviluppo, una delle quali prende il nome di Pagani Laboratorio dedicata alla rigenerazione commerciale e urbana di una delle parti più significative del centro storico negli ultimi anni al centro di fenomeni di rarefazione della rete commerciale. Bisogna in primis, affermano i consiglieri, migliorare l’attrattiva del centro come luogo piacevole da visitare e frequentare, favorendo attività di Marketing ed iniziative promozionali. Per far ciò bisogna migliorare l’offerta complessiva dei servizi, ed istituire “zone a burocrazia semplificata o zero” e favorire iniziative come “Zero tasse al commercio” o affitti abbordabili. In altre parole fornire incentivi agli operatori privati e della comunità locale attraverso un utilizzo più efficiente delle risorse, a sua volta seguite da un più “generoso e responsabile” approccio alla risoluzione dei problemi per favorire quel clima di comune entusiasmo e “voglia di fare” che deve alimentare le imprese presenti nel territorio. L’idea è di costituire anche un laboratorio di sperimentazione per costruire nuovi modelli di riuso e condivisione degli spazi cittadini, attraverso la riapertura temporanea dei NEGOZI sfitti , che verranno animati da attività imprenditoriali, commerciali, artigianali di servizio e professionali selezionate attraverso una manifestazione di interesse. Gli interventi seguono quelli messi in campo da molti paesi europei, per il recupero dei centri storici e per il miglioramento della loro vivibilità. Emerge quindi la necessità di formulazione di strategie per lo sviluppo di un Piano di Gestione Integrato del patrimonio culturale. Non mancano le stoccate. Donato e Greco puntano il dito contro l’ideologia di uno «sviluppo» che oltre a lasciare macerie urbane ha anche svuotato le casse delle amministrazioni comunali.