Si chiude definitivamente un’era. Sancita la decadenzarevoca alla società IACP Futura, ora in fallimento, del diritto di superficie per la costruzione degli alloggi a Montevescovado, a Nocera Inferiore. La determina del dirigente del settori lavori pubblici, Gerardo Califano, recepisce l’atto di indirizzo contenuto nella delibera di consiglio comunale del 3 marzo 2015. Una decisione doverosa e obbligatoria per consentirne la trascrizioni al registro pubblico. Quello del dirigente è un atto di gestione, mentre il consiglio comunale aveva dato un atto di indirizzo. Con il venir meno della concessione del diritto di superficie sono estinte in maniera retroattiva le ipoteche eventualmente gravanti sugli immobili.

Ora si dovrebbe ripartire da zero, con il Comune di Nocera Inferiore che ritorna nella titolarità dei suoli, acquisendo al patrimonio comunale le aree e gli immobili presenti, e potrà finalmente cominciare a immaginare cosa è necessario mettere in campo per dare una risposta concreta alla fame di case che si registra in città.

Bisogni che raggiungono picchi esponenziali proprio nella zona pedemontana, da 30 anni caratterizzata da container e prefabbricati pesanti. La determina dovrebbe completare il processo di riacquisizione delle aree avviate due anni fa dall’amministrazione Torquato.

La convenzione con l’IACP Futura risaliva al 2001. Il progetto prevedeva la realizzazione di 150 alloggi. Ne sono stati realizzati solamente 50, delle altre strutture ci sono solamente gli scheletri in cemento. È da quelli che bisognerà ripartire. A 37 anni di distanza dal sisma del 1980 che ha dato il via alla stagione negativa di Montevescovado è indispensabile individuare l’exit strategy. È una questione di dignità.

Salvatore D’Angelo

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