"Mi corre l’obbligo di fare alcune precisazioni in merito all’appalto sulla pubblica illuminazione e mi dilungherò un poco. L’utilizzo del termine “affare” potrebbe essere fuorviante e va interpretato secondo il francese “affaire“, cioè questione. L’idea è quella di rimodernare gli impianti ormai obsoleti, con difficoltà a rientrare nelle norme. Questo comporta notevoli investimenti che il Comune non è in grado di fronteggiare nell’immediato. Ecco, perché la messa in campo di tale proposta volta a migliorare dell’esistente", lo scrive il vice sindaco di Sarno Gaetano Ferrentino. "La proposta è relativa a: "L’affidamento di servizi, della gestione, esercizio, manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto di pubblica illuminazione ivi comprese le attività di messa a norma dell’impianto, dell’ammodernamento tecnologico e funzionale nonché delle attività finalizzate al conseguimento del risparmio energetico mediante project financing". In particolare, essa prevede: la progettazione e l’esecuzione dell’intervento di ammodernamento tecnologico e funzionale dell’impianto di pubblica illuminazione, la gestione, la manutenzione ordinaria e straordinaria dello stesso, l’acquisto dell’energia degli operatori del mercato energetico. L’obiettivo è la razionalizzazione dei consumi energetici dell’impianto e ottenimento dei valori di luminanza ed illuminamento previsti dalla norma anche in relazione alla classificazione illuminotecnica delle strade, miglioramento del comfort visivo, aumento della resa cromatica e della percezione dei colori naturali nelle ore notturne, maggiore sicurezza e vivibilità delle strade, risoluzione delle criticità elettriche, risoluzione delle criticità strutturali e delle criticità tipologiche. Inoltre, una lettura dal remoto degli impianti consentirà anche di migliorare l’esecuzione della manutenzione, oltre che la resa. L’impianto esistente presenta circa 4309 punti luce di varia tipologia , e utilizza una potenza totale pari a 582,01kW. I quadri elettrici attualmente presenti hanno comportato un utilizzo medio annuale di energia, indicativo, riferito al periodo 2015, pari a circa 2.436.227,1 kWh. La sostituzione dei corpi illuminanti esistenti con nuovi a LED comporterà una riduzione di potenza impegnata di circa il 73% rispetto all’attuale scenario. I lavori a farsi sugli impianti ammontano a € 2.715.791,14, oltre oneri. Le opere dovranno essere eseguite entro 300 giorni dall’affidamento. Il tipo di intervento effettuato in regime Project Financing permetterà un notevole vantaggio per l’Amministrazione Comunale. Contrariamente a quanto qualcuno afferma, il risparmio non è di soli 76mila euro per la comunità. L’investimento si paga con i costi normalmente sostenuti ogni anno per consumi e manutenzione . Anzi, al ribasso, come evidenziato del 14 %, migliorativo sulla base d’asta. A questo si sommano gli investimenti per l’ammodernamento, pari a circa tre milioni. Quindi, il vantaggio è sia in termini economici (attivazione di lunghe procedure per prestiti pubblici e grosse somme di indebitamento per il Comune) sia in termini di visibilità e di qualità dei servizi offerti ai cittadini. Lo storico dei consumi energetici è di 445 mila euro oltre iva all’anno e quello della manutenzione ordinaria e straordinaria è di 104mila euro oltre iva. Quindi, la media totale storica della spesa che si sostiene è di circa 550mila euro annui oltre iva, che dovrebbe essere la base d’asta dell’appalto. L’impresa che ha elaborato il progetto di finanza già offre una canone di 470mila euro per manutenzione e consumi, con un primo guadagno sull’ordinario per il Comune del 14 % sulla spesa, oltre che il rifacimento dell’impianto (circa tre milioni). Allo stato attuale, con impianti ai limiti di legge, l’ente spenderebbe, nei prossimi 20 anni, circa 10 milioni di euro solo per manutenzioni e consumi, senza sostituire strutture obsolete e fatiscenti. Con l’investimento, l’ente spenderebbe circa 9 milioni, che, comunque, avrebbe speso, ma ritrovandosi un impianto nuovo. Proposte alternative per risolvere un problema, ormai, di vivibilità, sostenibili dalle casse dell’ente non ne ho viste emergere. Va premiata, quindi, la buona volontà dell’Amministrazione che si è fatta carico in maniera concludente di una questione storica".