Diciannove furti d’auto commessi tra Tramonti, Salerno, Bellizzi, Pontecagnano, Battipaglia e Montecorvino Pugliano. Sono attesi giovedì dal giudice per le indagini preliminari Pietro Indinnimeo, per l’interrogatorio di garanzia, una parte degli uomini arrestati ieri dai carabinieri di Battipaglia per aver perpetrato una razzia di automobili a partire dal 2016 con due diverse associazioni a delinquere.

Otto le persone finite ai domiciliari. Due le bande operanti una dell’hinterland napoletano in trasferta nella Piana del Sele e una dell’Agro composta da uomini di Pagani, Angri, sant’Egidio e scafati. A difendere uno di loro è l’avvocato di Angri, Armando Lanzione.

Le automobili preferite era per lo più utilitarie italiane. Sei panda, una Lancia y, sei Fiat 500, una Grande Punto. Ma non si disdegnavano nemmeno quelle tedesche. Soprattutto i tre del napoletano avevano preso di mira un’Audi A3 e quattro Mercedes classe B 200.

A smascherare i due gruppi è stato l’incrocio dei dati delle celle telefoniche, ma anche delle fotografie dei tutor autostradali, che hanno consentito di attribuire i reati contro il patrimonio agli arrestati. A destare sospetti sulla banda dell’Agro è stato il loro metodo d’azione. Il gruppo noleggiava un’automobile in una concessionaria della valle del Sarno e partiva in spedizione punitiva. Dopo aver commesso il colpo, il rientro nell’Agro con l’auto noleggiata a fare da staffetta a quella rubata. Una leggerezza che i carabinieri della compagnia di Battipaglia non hanno potuto non notare.

I veicoli rubati, a seconda del gruppo che operava, venivano portati nel quartiere di Secondigliano, a Napoli, oppure a Scafati dove venivano smontati e i pezzi venduti come ricambio sia sulle nelle rivendite autorizzate, che attraverso siti online.

Salvatore D’Angelo

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