Non si può tornare indietro. Non ci sono più alibi. Sono stati sforati i record consentiti di inquinamento atmosferico a Nocera Inferiore. quota 35 è stata raggiunta troppo presto, così come si temeva da tempo. Il 10 agosto la centralina della scuola “Solimena” di via Nola ha certificato la presenza media nell’aria di 52 microgrammi per metro cubo di PM10, arrivando così al 35esimo sforamento. È il massimo consentito dalla legge. Non sono più rinviabili le decisioni per la tutela della salute dei nocerini e di quanti sono di passaggio in città. Già il 9 agosto si era andati vicinissimi allo sforamento, considerata la presenza media giornaliera di 48 microgrammi di PM10 per metro cubo. L’emergenza era chiara già a luglio, quando per tre giorni consecutivi, dopo mesi di limiti sotto controllo, la colonnina era andata oltre il consentito, arrivando in un batter d’occhio a 34 giorni di sforamento. Il superamento dei 50 microgrammi di PM10 per metro cubo sono un incubo che a Nocera Inferiore è da anni realtà. Il 2018 è stato un anno horribilis. Nonostante le domeniche ecologiche e le ordinanze anti camion di dicembre 2017 e marzo scorso, il limite massimo consentito dalla legge è stato raggiunto molto prima degli anni scorsi. Nello stesso periodo del 2017 si era a 26 sforamenti, 21 nel 2016. Qualcosa non ha funzionato nella gestione dell’emergenza.

Una questione da affrontare seriamente. Le soluzioni dovrebbero essere individuate in maniera sinergica, comprensoriale.
A indicarlo è il fatto che la seconda centralina con più sforamenti si trova a Cava ed è a 31 record. È necessario un piano di intervento unico con gli altri comuni della zona nord di Salerno, che a traffico non stanno messi meglio, solo non hanno le centraline per monitorarlo. Non possono, insomma, nascondere la testa sotto la sabbia.

Salvatore D’Angelo

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