L’accordo non s’ha da fare. Il monito, di manzoniana memoria, arriva stavolta dal leader pugliese Raffaele Fitto, che fa saltare un’intesa che sembrava ormai sancita, in provincia di Salerno, tra la Lega del coordinatore Mariano Falcone e Direzione Italia coordinata da Alberico Gambino e che sarebbe stata ufficializzata stamane in una conferenza stampa annunciata, ma che ha visto la presenza solo della Lega. Pressioni politiche si erano susseguite nel pomeriggio di ieri dai vertici nazionali del patto federativo che ingloba al momento Fratelli d’Italia e Direzione Italia affinché’ le scelte politiche locali si allineassero agli accordi nazionali giŕ in atto. Un laconico comunicato stampa delle 11.22 del coordinamento provinciale di Direzione Italia ufficializzava di fatto il passo indietro: “In aderenza agli accordi nazionali esistenti – si legge – e nell’interesse esclusivo del lavoro che si sta portando avanti per l’unitŕ del centro destra, per le provinciali a Salerno, Direzione Italia rispetterŕ il patto federativo nazionale con Fratelli d’Italia, inserendo un proprio rappresentante in lista. Una posizione che capovolgeva completamente quella annunciata ieri, sempre in una nota stampa e che voleva La Lega e Direzione Italia insieme per le elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Salerno. “Quanto accaduto – stigmatizzano dall’entourage di Direzione Italia – non muta il dialogo in corso  nel centro destra salernitano (con Forza Italia, Lega, Udc, Fratelli d’Italia e Direzione Italia) in vista delle amministrative di primavera e che punta a candidature unitarie. Stesso dicasi per la Lega Salvini – almeno per bocca del portavoce paganese Luigi Amendola – si continuerŕ laddove sarŕ possibile ad intraprendere la strada dell’unitŕ con la scelta di candidati sindaci in grado di ottenere risultati elettorali vincenti e ribaltare la leadership in realtŕ amministrative governate dal centro sinistra. Tra tentennamenti e passi falsi dunque il dibattito politico č quanto mai acceso. La febbre da candidature č altissima e non si esclude che qualcuno, mosso da interessi di altra natura, lavori sotto traccia per scompaginare i piani e finendo, volutamente o meno, col favorire gli avversari che attendono sulla sponda del fiume. L’impressione č che la miccia sia stata accesa dal caso Pagani, uno dei comuni maggiori chiamati al voto di primavera per l’elezione del sindaco. La situazione ibrida dell’attuale maggioranza di governo della cittŕ e la brama di candidature a destra e a manca stanno invelenendo non poco il clima politico ed amministrativo nella cittŕ di Sant’Alfonso. Tanti i nomi di aspiranti alla poltrona sindacale: medici, imprenditori, avvocati, faccendieri.

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