“Con l’approssimarsi dell’imminente tornata elettorale, l’attuale amministrazione pensa bene di poter usare la gestione del mercato ortofrutticolo come un contenitore elettorale.” E’ l’attacco del portavoce della Lega a Pagani Luigi Amendola.
“L’ ipotesi paventata a piů riprese dal sindaco di ripristinare il consorzio gestore, attualmente in liquidazione, sembrerebbe essere la moneta di scambio per possibili candidature, se non addirittura la condizione per organizzare una intera lista a suo sostegno, finalizzata alla futura razzia politica sulla gestione del Mercato. La naturale durata trentennale del consorzio, da statuto, č scaduta nel 2017 e l’attuale fase liquidatoria sarebbe dovuta essere rapida e cristallina.Invece giŕ all’atto della nomina del liquidatore, collega di studio di uno stretto parente del sindaco, si č palesata l’ingerenza politica. Parallelamente si č arenata l’acquisizione della struttura mercatale da parte della Regione, come a suggellare la volontŕ di garantire la gestione provvisoria della liquidazione fino all’elezione e servirsi della governance liquidatoria del Consorzio per offrire garanzia politiche future.” La gestione del Mercato deve tornare nelle mani di chi lavora al suo interno e conosce le criticitŕ di un impiego sacrificato e complesso, garantendo in tal modo un managment esperto e libero da vincoli di potere che possa garantire anche un tornaconto economico alle casse comunali come suggerito dalla Corte dei conti. La Lega vigilerŕ sulla fase liquidatoria, denunciando tutte le attivitŕ che non sono strettamente legate alla liquidazione del Consorzio al fine di mettere fine prima possibile sia all’uso della societŕ come becero sottobosco politico per alimentare le illegittime aspirazioni di personaggetti personalmente e professionalmente inconferenti, sia alle elargizioni di appalti ed incarichi di qualsiasi genere, in spregio ai limitati poteri della fase liquidatoria.”
La vicenda del mercato ortofrutticolo č uno dei punti cardine del nostro programma elettorale: la Lega punta ad una gestione da parte degli operatori mercatali, garantendo la dialettica con la politica e non il controllo della politica sul lavoro altrui.