Un manifesto per l’Agro nocerino-sarnese. Manlio Torquato lancia la sua nuova battaglia. Dopo quella per la fusione delle due Nocera, decisamente in alto mare e apparentemente lontana dal divenire, l’attenzione del sindaco di Nocera Inferiore si sposta sul piano comprensoriale, sull’intero territorio della calle del Sarno.
Per il primo cittadino si tratta della “scommessa delle scommesse”, che fonda le basi nelle emergenze e nelle potenzialità del territorio.
“Inquinamento, viabilità, trasporti, economia, sono talmente connesse tra loro, per tutto l’Agro, che basta oggi un divieto di accesso ad apparire peggio di una dogana. L’inquinamento non si riduce. Il traffico non diminuisce se le auto confluiscono tutte qui, o quasi, per scuole, uffici Ospedale o Tribunale, senza uno straccio di trasporto pubblico su gomme o su rotaie”.
“Dalle malattie – continua Torquato – non si guarisce se i 3 principali ospedali di distretto non si organizzano in un DEA di 2° livello. L’economia non migliore se di Mercati ce ne sono 4 senza un minimo di coordinamento tra loro. Le aree industriali peggio”.
Il sindaco dice che la cultura: “Non migliora se ognuno tira per la giacchetta la sua mostra, la sua conferenza, il suo archivio mentre la “Tofano” langue come deposito di “cocci archeologici” o se Nuceria, quella Alfaterna (o Superiore, se volete) si illude di poter far da sola”. Poi le agenzie di sviluppo, le chiese e la natura. “Chiamatela Nocera de’ Pagani, o Valle del Sarno o Città dell’Agro. Ma chiamiamola. Immaginiamo, programmiamo, parliamo. Facciamo”, prosegue Torquato. “Non basterà una Presidenza della Provincia” a renderla tale.
Il sindaco di Nocera Inferiore chiede ai suoi 13 colleghi di iniziare a “vedersi, parlare, litigando magari”, già dalla primavera. “Non prenotiamo poltrone, o primati; ma le idee almeno. Ed i fatti, i fatti soprattutto. Per un’unica grande vera città”. Per Torquato è l’ultimo treno: “Perché o questo o niente”.