In prima linea, in difesa della libertŕ, in particolare quella di stampa, da tutelare sempre. Il Premio Civitas “in Europa” č stata l’occasione per Federico Cafiero de Raho per parlare ai giovani presenti nell’aula bunker del tribunale di Nocera Inferiore di uno dei principi su cui si fonda la Costituzioni italiana.
“Nulla č importante come la libertŕ”, ha detto il procuratore nazionale antimafia, intervenendo all’iniziativa promossa dall’ANDE presieduta da Gigliola Famiglietti per riconoscere l’impegno professionale di due fotoreporter in prima linea negli scenari di tensione mondiali. “Cosě come č importante la libertŕ – ha detto De Raho – č fondamentale essere consapevoli che č necessario prendere le giuste distanze dal male, dal malaffare, negazioni della libertŕ”.
La fotoreporter franco-italiana Matilde Gattoni ha documentato la barbarie della guerra e la sofferenza delle popolazioni. L’altra premiata, la croata Andreja Restek, con le sue fotografie ha fermato la guerra nella ex Jugoslavia e osservato, denunciato i drammi provocati dal terrorismo.
Un punto, quest’ultimo, affrontato anche da Federico Cafiero de Raho, che con il suo ufficio segue anche le vicende legate alla strategia del terrore. Anche se in molte zone il fanatismo islamico č stato sconfitto, ha detto che “c’č ancora un grave rischio”, legato in particolare alla persuasione che i sentimenti alla base del terrorismo di matrice islamica riescono a instillare nei giovani. Un riferimento ai foreign fighter: per combatterli, ha aggiunto De Raho, c’č “necessitŕ di un movimento culturale”.
Ad ascoltare le sue parole nell’aula bunker c’erano decine di studenti, molti quelli del liceo musicale Galizia che hanno animato la mattinata, i rappresentanti della magistratura nocerina – il presidente del tribunale Vito Colucci e il procuratore Antonio Centore –, i vertici delle forze dell’ordine, il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, il presidente dell’ordine dei giornalisti Ottavio Lucarelli e Aldo de Chiara, giŕ avvocato generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Salerno.
Sa. D’An.