Attuazione del sistema di videosorveglianza a Roccapiemonte. E’ quanto chiedono i consiglieri di minoranza, Gerardo Adinolfi e Senise Califano, del gruppo “Roccapiemonte verso il futuro”. “Il comune, in anni passati, si č dotato di un primo sistema di videosorveglianza composto da telecamere analogiche di tipo DOME installate su pali o a muro su edifici pubblici e telecamere di tipo fisso analogiche con medesima tipologia di installazione”, si legge in una nota a firma dei consiglieri. “Tali telecamere, per mezzo di trasmissione del segnale in tecnologia a ponti radio a microonde, in banda libera, sono collegate al centro di controllo per tramite di punti di transito e da questi, il segnale, viene poi trasmesso alla sede della Polizia Municipale dove č installata una postazione operatori di controllo delle telecamere. La registrazione viene effettuata su hard disk locali (on site) e sulla postazione operatore per il tramite di trasferimento degli spezzoni di filmato di interesse che sono stati registrati sul singolo hard disk di sito.”
Il sistema di videosorveglianza comunale č uno degli strumenti sui quali l’amministrazione comunale deve puntare maggiormente per il controllo del territorio. La dotazione del sistema di video-sorveglianza del Comune di Roccapiemonte, con questa amministrazione, che non ha mai considerato di allestire una sala operativa completamente digitale, č rimasto inoperativo. Le telecamere installate sono quelle che osservano l’intero territorio comunale, Roccapiemonte e le sue frazioni, San Potito e Casali. Un sistema capillare che il Palazzo Comunale non punta ad ampliare. La sorpresa č stata che il territorio č dotato di un sistema di video sorveglianza, ma non č operativo a causa della insensibilitŕ di questa amministrazione che non si č mai attivata per poter far funzionare correttamente il sistema di video sorveglianza. Incentivare la videosorveglianza collegata con le centrali delle forze dell’ordine, come previsto nel protocollo firmato dal viceministro all’Interno, Fernando Bubbico, significa fare seria attivitŕ di prevenzione e costituisce un passo avanti nei livelli di sicurezza del territorio. Il comune dovrebbe provvedere ad invitare i titolari di attivitŕ commerciali o imprenditoriali, a collegare gli impianti di videosorveglianza giŕ installati, o da installare, alle centrali operative degli Organi di Polizia operanti sul territorio. Tale attivazione consentirŕ alle forze dell’ordine di avere, in caso di atti criminosi come furti o rapine, una visione immediata della situazione e di predisporre un rapido e tempestivo intervento delle pattuglie per bloccare sul fatto i criminali o rintracciarli subito dopo. Si tratta di un aiuto prezioso che tutela non solo chi installa il sistema ma la intera collettivitŕ, potendo la videosorveglianza essere utile agli organi investigativi anche per individuare i responsabili di altri reati. Questo sistema dŕ un valido contributo alla sicurezza del paese. Nel programma triennale delle opere pubbliche 2019/2021, presentato qualche giorno fa in Consiglio Comunale, non sono stati inseriti in preventivo “ampliamenti e/o manutenzioni straordinarie”. “Ad oggi, concludono i consiglieri “benché spesi un quantitativo di euro, abbiamo il sistema di video sorveglianza, non operativo.”