Il mese di luglio a Nocera Inferiore č cominciato con uno sforamento dei livelli di micro particelle inquinanti nell’aria. La centralina di via Nola ieri ha registrato la presenza media di 58 unitŕ di PM10 per metro cubo. Si č, dunque, a 45 record nonostante le disposizioni comunali che hanno drasticamente ridotto il flusso di mezzi pesanti in circolazione sul territorio nocerino. Un anno fa si era ad appena 31 sforamenti, insomma, al di sotto della soglia massima consentita dalla legge, fissata in massimo 35 superamenti del livello di 50 micro particelle di PM10 per metro cubo d’aria. Il destino del 2019 sembra essere segnato, con giŕ dieci sforamenti al di sopra della soglia normativa. Il mese di giugno č stato da bollino nero. Tra l’8 e il 16 giugno sono stati registrati record giornalieri. Cinque sforamenti consecutivi tra l’8 e il 12 giugno, una pausa il 13 giugno, e poi altre tre giornate da bollino nero il 14, 15 e 16 giugno, facendo arrivare a 44 superamenti di PM10. L’asticella era ferma dallo scorso 26 aprile, quando si superň il limite massimo consentito dalla legge. Un mese e mezzo di tregua e poi il boom in concomitanza con l’arrivo dell’estate. E l’Arpac ancora non ha pubblicato i dati del laboratorio mobile installato in via Napoli a cavallo della primavera. Intanto, č fissato per il 9 luglio l’incontro in prefettura per decidere sulla circolazione dei mezzi pesanti. Si parte dai caselli presenti sul territorio: Cava, Nocera Inferiore e i due di Angri per l’A3; Sarno, Nocera/Pagani e Castel San Giorgio per l’A30. Fissati i riferimenti, ad ognuno dovrebbe far capo una porzione di territorio. A fare da spartiacque tra A3 e A30 sarebbe la strada ferrata. I camion diretti nelle aziende a nord si serviranno della Napoli-Salerno, quelli a sud della Caserta-Salerno. In questo modo, ad esempio, i mezzi diretti nelle aree industriali di Fosso Imperatore e Casarzano dovranno servirsi dei caselli dell’A30.
Salvatore D’Angelo