Continua a salire, inesorabilmente, la colonnina degli sforamenti di polveri sottili a Nocera Inferiore. Il mese di luglio č cominciato male e sta continuando peggio. Il primo luglio c’č stato il 45esimo record, in diciotto giorni si č arrivati a 49.
La centralina di via Nola il 10 luglio ha registrato l’ultimo picco con una presenza media di 52 unitŕ di PM10 per metro cubo. Si č, dunque, a un nuovo record nonostante le disposizioni comunali che hanno drasticamente ridotto il flusso di mezzi pesanti in circolazione sul territorio nocerino. Il 17 luglio di un anno fa si era ad appena 34 sforamenti, uno sotto la soglia limite, ora a 49, quattordici in piů oltre il massimo previsto dalla normativa. Da non sottovalutare, inoltre, i livelli di PM2,5 che piů volte sono stati molto alti provocando l’innalzamento della media annuale il cui valore, per legge, non puň superare nell’arco dell’anno quello medio di 25 unitŕ per metro cubo. Non rilevati, invece, i livelli di ozono che in realtŕ con un valore di PM10 sotto controllo – per esempio Cava de’ Tirreni ferma a 20 – č stato sforato giŕ tre volte.
Il destino del 2019 sembra essere, dunque, segnato. Nocera Inferiore rischia di consacrarsi cittŕ dello smog. Il mese di giugno č stato da bollino nero. Tra l’8 e il 16 giugno sono stati registrati record giornalieri. Cinque sforamenti consecutivi tra l’8 e il 12 giugno, una pausa il 13 giugno, e poi altre tre giornate da bollino nero il 14, 15 e 16 giugno, facendo arrivare a 44 superamenti di PM10. L’asticella era ferma dallo scorso 26 aprile, quando si superň il limite massimo consentito dalla legge. Un mese e mezzo di tregua e poi il boom in concomitanza con l’arrivo dell’estate. E l’Arpac ancora non ha pubblicato i dati del laboratorio mobile installato in via Napoli a cavallo della primavera.
Salvatore D’Angelo
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