Si chiamano “9 maggio” e rappresentano la data in cui sono stati piantati i pomodori, come da disciplinare del Dop San Marzano, ma anche la data in cui venne ritrovato il corpo di Peppino Impastato, l’attivista antimafia siciliano ucciso dalla mafia nel 1978 a Cinisi. Cosě gli attivisti del Fondo agricolo “Nicola Nappo” di Scafati e l’associazione “Terra Viva” che con Alpaa e Flai Cgil gestiscono il bene confiscato alla camorra, hanno deciso di etichettare le 3mila bottiglie di passata di pomodoro San Marzano Dop ricavate dai 30 quintali messi a produzione nel terreno agricolo che da oltre un anno stanno curando dopo averlo strappato all’incuria e al degrado in cui č vissuto per anni. Una vittoria per gli attivisti che hanno dovuto costantemente lottare contro pregiudizi, minacce e furti. Ad agosto, infatti, ignoti avevano rubato 60 quintali di pomodori. Un furto che non ha consentito al fondo agricolo di produrre e mettere in commercio 9mila bottiglie di passata di pomodoro. Un episodio inaccettabile che non ha perň fermato il lavoro al “Fondo Nappo”. Dopo una prima vendita effettuata durante le Giornate nazionali della Funzione Pubblica, le bottiglie di San Marzano Dop, saranno in vendita a partire dal prossimo weekend nelle province di Napoli e Salerno attraverso gazebo che verranno allestiti dagli attivisti del fondo. E intanto sono giŕ partite le coltivazioni del cipollotto nocerino, dei finocchi, delle scarole e dei friarielli e si sta procedendo con la coltivazione dei mille alberi da frutto piantati nei mesi scorsi”. “Dal seme della legalitŕ – afferma Giuseppe Carotenuto, segretario generale Flai Cgil Campania e Napoli – possono nascere buoni frutti e l’esperienza del “Fondo Nappo” č la prova concreta di tutto ciň. Gli atti intimidatori dei mesi scorsi, le minacce subite non hanno fermato lo straordinario lavoro dei tanti attivisti e volontari che hanno creduto in questo progetto di riscatto in un territorio difficile come quello di Scafati”.