Sarebbe opportuno che la gestione degli affari spirituali fosse tenuta distinta da quella degli affari temporali!
La Delibera di Giunta Regionale n. 312 del 31.05.2023 di ulteriori determinazioni sulla istituzione del Sistema della Grande Adduzione Primaria di interesse Regionale, per la costituzione di una società mista, pubblico/privata nelle forme della S.p.A., rappresenta l’ennesimo “scippo” ai diritti non dei cittadini ma dell’umanità intera!
L’acqua, essenza della vita, bene prezioso che simboleggia la vita dell’intero pianeta, non può diventare profitto di pochi, speculazione e mercimonio per le Multinazionali, strumento per effimere finalità economiche.
Se poi a questo si aggiunge la spettacolarizzazione a cui ci si è prestati, in questa settimana per l’intesa siglata tra la Diocesi dell’agro e i soggetti gestori dell’acqua, allora il dado è davvero tratto.
La gestione dell’acqua è saldamente nelle mani delle multinazionali, che non solo conseguono un profitto sulla gestione di un bene naturale, che per antonomasia dovrebbe essere di tutti, ma riescono anche ad ottenere la benedizione di un clero moderno nei cui confronti, però, è difficile simpatizzare da quando è divenuto anticlericale.
La Chiesa, almeno nella storia contemporanea, dovrebbe evitare ingerenze in ambiti che nulla hanno a che vedere con il benessere della popolazione, tutt’altro, visto che non si va nella direzione dell’acqua pubblica, dell’acqua di tutti.
Gli affari spirituali dovrebbero essere tenuti distinti dagli affari temporali, altrimenti si rischia una reale caduta di stile, con perdita dei propri adepti.
Anche questo è un segno della moda dell’apparire caratterizzante i tempi nostri!!!