Si č costituito nella tarda serata di ieri l’autore dell’episodio di fuoco avvenuto a Scafati. L’uomo si č recato presso il comando della stazione dei carabinieri di Trentola Ducenta ed ha ammesso di aver esploso alcuni colpi di pistola nei confronti del figlio.
Il fatto. La sparatoria č avvenuta in via Tricino a Scafati, ed arriva a distanza di pochi giorni dall’altro episodio di cronaca che ha scosso l’intera comunitŕ cioč quello della ragazza vittima di una rapina e di violenza, con l’autore identificato proprio ieri dalle forze dell’ordine. L’episodio avvenuto in via Tricino scaturirebbe da vecchie ruggini familiari sfociate in una quasi tragedia. Una lite che ha coinvolto padre e figlio. Solo la fortuna e una mira non precisa, non hanno provocato il peggio. Scafati, tardo pomeriggio di ieri, il caldo č ancora forte, Pasquale Matrone si reca nell’orto di famiglia, intende raccogliere delle melenzane, ma di questo si accorge il padre Vincenzo, che non avrebbe gradito l’irruzione in campagna del figlio. Scoppia un litigio, parole grosse volano tra i due, spunta una pistola, detenuta a quanto pare legittimamente da Vincenzo Matrone che esplode alcuni colpi. Il figlio riesce a fuggire e a dileguarsi. Immediato perň scatta l’allarme. Sul posto intervengono i carabinieri e gli uomini della sezione scientifica, che portano avanti le indagini. Probabile che le melenzane siano soltanto un pretesto, siano state come una goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma questo dovrŕ spiegarlo agli inquirenti Vincenzo Matrone.
Un episodio che ha portato il sindaco di scafati pasquale aliberti a tornare sul tema della sicurezza in cittŕ: “La questione sicurezza a Scafati (cosě come in tutti i comuni dell’agro e dei paesi del Vesuviano) credo debba essere uno dei temi principali dell’agenda di governo. Motivo per il quale continuo a chiedere che i sindaci si coalizzano per chiedere ai prefetti di Napoli e di Salerno di rafforzare sul territorio la presenza delle forze dell’ordine. Ma il fatto avvenuto tra padre e figlio credo vada anche oltre la violenza e ci porta a fare una riflessione sul senso della vita, lo stiamo perdendo. Se in una lite familiare un papŕ spara ad un figlio non c’č alcun motivo che possa giustificare un atteggiamento di inaudita violenza, senza scendere nei particolari. Tutto questo continua a creare panico per le numerose telefonate che ho ricevuto, i messaggi, per il clima di incertezza che viviamo oggi”.
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