La loro petizione ha già raggiunto quasi tremila firme, tra quelle raccolte con i banchetti in piazza e quelle on line. Al Comitato per la perequazione la soddisfazione è alta. “Quasi tremila firme – dice l’assessore al comune di Pagani Pietro Sessa, uno dei portavoce del Comitato – nonostante abbiamo iniziato a raccoglierle solo il 12 agosto, in pieno periodo estivo. È la prova di quanto questa battaglia sia giusta e sentita dalla gente”. Le firme sono state inviate al Dg della ASL di Salerno, ingegner Sosto. “Persona che stimiamo e in cui abbiamo fiducia – spiega Sessa – e alla quale abbiamo chiesto un incontro da fare il prima possibile”. La questione è nota ma vale la pena ricordarla. Nella Asl Salerno c’è una sperequazione enorme tra i cittadini che vivono nei diversi distretti sanitari in merito alle cure riabilitative. Si va da una spesa pro-capite di 63 euro (a Sarno) a una di appena 10 euro (a Sapri). Una situazione che si va aggravando perché da anni i fondi aggiuntivi che la Regione assegna per equilibrare questi divari non vengono dati dalla ASL ai distretti più poveri ma a tutti sulla base della spesa storica per cui, in sostanza, chi più aveva più ottiene e chi meno aveva meno ottiene. Per cambiare le cose si è costituito il Comitato, promosso da sindacati, associazioni come Cittadinanzattiva, amministratori, operatori. Finora sono dieci i sindaci che hanno aderito, alcuni dei quali figurano anche tra i promotori. Le ragioni del Comitato e la spiegazione della situazione nel dettaglio si trovano sul sito www.comitatoperlaperequazione.it. Nelle scorse ore il Comitato ha scritto al Governatore De Luca, mettendo in copia il DG della ASL. Nella lettera il Comitato si richiama proprio a quanto fatto su questi temi dal Governatore. “Lei – si legge nella lettera – è sempre stato protagonista della sacrosanta battaglia contro le sperequazione nell’assegnazione dei fondi sanitari, contro la logica della spesa storica contrapposta ai fabbisogni reali”, e si citano le parole esatte del Governatore: “una cifra uguale per ogni cittadino”, riconoscendo che la Regione per superare le sperequazioni ha sempre assegnato dei fondi aggiuntivi alle ASL che si trovavano al di sotto della media regionale, tra cui Salerno. “Ma proprio nella ASL Salerno – scrive il Comitato – avviene esattamente l’opposto: la sperequazione è sempre stata alimentata, arrivando a livelli insostenibili. Oggi la metà dei cittadini della Provincia di Salerno (533 mila) residenti in 77 Comuni sono oggettivamente discriminati, non avendo lo stesso diritto alla salute e alle cure dell’altra metà. In alcuni casi addirittura con un rapporto uno a sei”. E le cose rischiano di peggiorare perché anche l’ultima delibera, la 961 del 18 luglio 2023, assegna i fondi aggiuntivi non secondo il fabbisogno ma secondo la spesa storica. Da qui le richieste del Comitato di “bloccare questa sperequazione assurda a danno di un cittadino su due della provincia di Salerno”. “Chiediamo – si legge nella lettera – la sospensione della delibera 961 del 18 luglio 2023, tanto più urgente in considerazione che in queste ore si stanno facendo i contratti con i centri secondo i parametri discriminatori di quella delibera. Chiediamo un confronto civile e costruttivo per cambiare finalmente una situazione insostenibile”. Viene chiarito anche che “nulla dovrà essere tolto ai Distretti che hanno una spesa pro-capite al di sopra della media, si tratta solo di destinare i fondi disponibili ai Distretti che sono al di sotto di quella media in un’ottica di perequazione. Tanto è vero che hanno firmato la nostra petizione anche amministratori di Comuni che hanno una spesa pro-capite al di sopra della media”. Richieste fatte “con spirito collaborativo” ma anche con la determinazione ad andare fino in fondo: “Raccoglieremo altre firme – scrive il Comitato – ci mobiliteremo secondo tutte le forme consentite dalla legge come cittadini e come amministrazioni comunali. Lo faremo tenendo sempre a mente le parole del Governatore: “una cifra uguale per ogni cittadino