“Ancora… La pittura di Gianni Rossi tra evoluzione e classicismo” in mostra a Capriglia (SA) dal 29 ottobre

Sarà inaugurata domenica 29 ottobre alle ore 11.30 la personale “Ancora… La pittura di Gianni Rossi tra evoluzione e classicismo” del maestro angrese Gianni Rossi nel suggestivo scenario del Complesso Monumentale Spirito Santo di Capriglia (Sa).

Una mattinata di arte, tradizioni e festa per grandi e piccoli, che oltre alla personale artistica potranno, a partire dalle 10,30, ascoltare la zampogna del Buon Auspicio con Antonio Giordano, mentre i bambini saranno coinvolti in Colorando, con una serie di giochi e cromie.

A seguire, i presenti sono invitati a un suggestivo sguardo sul golfo con un aperitivo d’autore.

La manifestazione, pensata per le famiglie (mamme, papà e bambini), è promossa dalla BIMED, la Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo, diretta da Andrea Iovino, che ha curato la presentazione alla mostra del catalogo che sarà distribuito al vernissage.

“La mostra Ancora… La pittura di Gianni Rossi tra classicismo e innovazione è un’esposizione che permetterà al visitatore di comprendere appieno come e quanto l’opera di questo artista sia stata sempre connessa con il contesto da cui ha attinto per interpretare la relazione tra animo umano e attorno -è il pensiero del direttore Iovino- La mostra è un’occasione per riscoprire il suo fare arte osservandone le modificazioni e il cambiamento che, se da una parte non ne hanno snaturato l’evidente e oggettivo classicismo, dall’altra gli hanno permesso di stare al passo con i tempi risultando sempre attuale e concreto nella sua interpretazione del mondo.

L’esposizione tocca le corde dell’emozione e permette di avere un quadro molto ampio dell’attività di Gianni Rossi: osservare da vicino le sue opere, leggerne i dettagli, seguire com’è mutato nel tempo il suo segno, che a tutt’oggi non ha e non è mai un prototipo, permette di entrare nel suo immaginario. Un mondo creativo che poggia sulla sua capacità di scandagliare e osservare il contesto cui si riferisce. È la base, questa, che accoglie i segni e le cromie di Gianni Rossi delineando la sua arte… Potente, rigorosa, coraggiosa.

La mostra vuole essere, anche, un’opportunità volta a evidenziare gli elementi di novità nella rilevante produzione dell’artista e leggere nei suoi cromatismi il legame indissolubile con il territorio che lo accoglie. È in questo il classicismo di Gianni Rossi che riesce a farci percepire l’evoluzione di uno stile che accoglie pienamente i valori estetici che provengono dalla cultura greca e romana reinterpretandoli sino a orientarli verso quell’orizzonte di senso che rende l’arte unico vettore in grado di legare l’immanente e il trascendente.

Bimed è con convinzione, dunque, che ha inteso produrre l’evento espositivo nel prestigioso Complesso Monumentale dello Spirito Santo in Capriglia (ottobre – dicembre 2023) avendo piena contezza dell’esigenza nel nostro tempo di promuovere un’interazione sempre più organica tra il fare arte, le nuove generazioni, i cittadini”.

“Il lessico di Gianni Rossi -spiega il critico Luigi Paolo Finizio- appartiene al versante delle innovazioni personalizzate, come s’addice ad un artista che s’è formato a Napoli, la città di Renato Barisani, Lucio Del Pezzo, Mario Persico, tanto per fare alcuni esempi di libera e originale creatività. Infatti egli progetta le sue opere assemblando più tele bianche di differenti misure, per lo più rettangolari, con vari accostamenti che costituiscono di per sé costruzioni geometriche di base, su cui poi dipinge spesso usufruendo delle linee determinate dai bordi accostati”.

Gianni Rossi è nato ad Angri (Sa), dove vive e lavora. Diplomato in Decorazione Pittorica all’Istituto Statale d’Arte, consegue successivamente il Magistero di Belle Arti di Napoli. Espone dal 1968. Esponente dell’arte astratto-geometrica del Sud, ha tenuto mostre personali in Italia e all’estero, ed è presente in numerose collezioni pubbliche e private. Prevalentemente attivo in pittura, ma autore altresì di pregevoli libri d’arte con monotipi, incisioni, serigrafie e di installazioni. L’artista ha svolto fino al 1995 anche una notevole attività di operatore culturale. È presente in dizionari e compendi storici dell’arte italiana del secondo dopoguerra.

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