La riabilitazione č una risorsa fondamentale per la sanitŕ pubblica ma riveste una importanza particolare nella provincia di Salerno, specie per ciň che riguarda la riabilitazione nell’ambito delle patologie psichiche, neurologiche e sensoriali.
Nel nostro territorio infatti esiste una lunga e radicata tradizione che č un patrimonio sanitario, professionale, civile, occupazionale.
Non a caso la ASL di Salerno č quella con il maggior numero di posti letto per malati psichici, neurologici e sensoriali.
Pertanto non č a caso che da Salerno sta partendo una mobilitazione che ha portato alla proposta di legge popolare per il diritto alla cura dei malati psichici neurologici e sensoriali, legge che ha incontrato unanimi consensi e il cui iter di approvazione č in corso presso la Regione Campania e di cui come sindacato siamo tra i promotori.
Questo settore fondamentale, che č un’eccellenza e un fiore all’occhiello della ASL, invece di essere valorizzato da due anni č sotto attacco da parte degli uffici preposti della stessa ASL secondo una logica iperburocratica che ignora completamente la realtŕ dei fatti, i bisogni del territorio e delle persone, perfino la volontŕ della Regione.
Ciň comporta danni enormi:
a) sul piano dei diritti dei malati, dei loro familiari e dei cittadini;
b) sul piano della tutela dei lavoratori in termini di dequalificazione e livelli occupazionali;
c) sul piano della tenuta sociale del territorio.
Chiediamo un cambio totale di mentalitŕ.
Chiediamo che la ASL non si ponga in modo distruttivo nei confronti della riabilitazione, per destabilizzarla e dequalificarla e concretamente la attenzioni per la sua valorizzazione, nell’interesse di tutti.
Su questi aspetti si basano le nostre richieste:
1. Porre fine alla ostilitŕ e all’attacco degli uffici della ASL verso la riabilitazione. Creare un clima diverso di collaborazione e rispetto nell’interesse comune con un confronto continuo e costruttivo dove ognuno, nell’ambito del proprio ruolo, possa dare il proprio contributo.
2. Sostenere nelle sedi istituzionali la Legge di iniziativa popolare sul diritto alla cura in forza del fatto di essere la ASL con il piů alto numero di posti letto per malati psichici.
3. In attesa che questa legge segua il suo iter alla Regione, bloccare quella che č stata definita una inumana “deportazione” in RSA di pazienti di strutture ex art. 26. Riconvocare immediatamente le commissioni UVBR contestate indicando alle stesse che c’č una proposta di Legge Regionale e una Delibera in itinere per individuare il setting piů appropriato per i malati psichici e neurologici. Accertare la disponibilitŕ di posti letti nei regimi residenziali e semiresidenziali alla luce della recente implementazione del sistema di offerta assistenziale in riferimento a quanto previsto dai Livelli Essenziali di Assistenza. Pianificare e programmare, in accordo con i gestori, eventuali trasformazioni, anche parziali, dei servizi accreditati.
4. Attuare la verifica del personale necessario per i malati gravi con il criterio sempre usato, ai sensi della DGRC 6757/96 e del DCA 154/14, della tipologia “medio e grave”, che riguarda i malati psichici, e non con il criterio della tipologia “medio e alto livello riabilitativo” che č previsto per i malati fisici. Ricordiamo che in caso contrario la riabilitazione per i malati psichici risulterebbe letteralmente smantellata.
5. Riconoscere l’idoneitŕ degli educatori a prestare servizio presso le strutture ai sensi della normativa vigente. Rispetto degli accordi sottoscritti su attivitŕ riabilitative in ex art. 26 – procedure operative – indicazioni e richieste al dr. Iannuzzi.
6. Chiedere alla Regione, di esprimersi ed intervenire con la massima urgenza sulle criticitŕ insorte con l’introduzione degli Albi delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione e sulla carenza cronica di corsi universitari abilitanti alle professioni sanitarie della riabilitazione.
7. Sospendere la Delibera ASL 961/23 (assegnazione fondi ai centri) per la parte di attribuzione ai centri dell’incremento attribuito dalla Regione per iniziare a superare le attuali sperequazioni tra distretti (sperequazioni che sono insostenibili, addirittura con rapporti da 1 a 6). Far raggiungere a tutti i distretti sotto soglia almeno la media Asl, senza nulla togliere a nessun distretto ma semplicemente assegnando i fondi aggiuntivi esclusivamente ai distretti sotto soglia.
8. Pretendere dalla Regione un percorso di perequazione per assegnare alla ASL Salerno i fondi che le spettano per essere in media con la quota pro-capite regionale per la riabilitazione (i fondi dovuti e non ricevuti sono pari a 5 milioni di euro).
9. Applicare l’articolo 4 comma 4 del contratto fra i centri e la Asl per la rimodulazione in corso d’anno della spesa secondo le esigenze della popolazione.
10. Riconoscere la continuitŕ terapeutica come principio fondamentale e intangibile impedendo in ogni modo che siano bloccati i progetti riabilitativi prescritti dai medici prescrittori, modificando il punto 2 dell’ottavo passaggio della circolare Gentile del 19/11/19.
11. Pubblicazione numerica delle liste di attesa nei vari distretti.
12. Sul piano delle risorse: ripristinare 2,2 milioni di euro tagliati alla riabilitazione residenziale/semiresidenziale.
13. Utilizzare i risparmi del capitolo di bilancio del socio sanitario per coprire il disavanzo del capitolo riabilitazione come avvenuto per il 2020 – 2021. Per il 2022 c’č un sottoutilizzo di 2,4 milioni.
14. Agire sul piano della formazione e della sensibilizzazione, con corsi obbligatori per tutti i componenti le unitŕ operative della riabilitazione e di tutti i componenti dell’ufficio riabilitazione per incrementare le conoscenze e le capacitŕ decisionali rispetto al mondo particolarmente delicato, sul piano sanitario e umano, delle disabilitŕ.
15. Favorire conoscenza e collaborazione tra distretti e centri, prevedere la presenza dei responsabili distrettuali della riabilitazione nelle strutture almeno una giornata ogni 3 mesi, ciň anche per fornire ai centri apporto e consigli.
16. Garantire omogeneitŕ e univocitŕ di comportamento fra i distretti. Oggi non sono garantiti (ci sono distretti che al contrario di altri bloccano le terapie ambulatoriali preventivamente rispetto al raggiungimento del tetto di spesa e non informano le UVBR sulla sospensione della DGRC 164/22).
Ricorrere allo sciopero č sempre per il sindacato una scelta estrema e un sacrificio per i lavoratori e gli utenti. Siamo costretti a farlo perché la riabilitazione nella ASL Salerno č ormai a un bivio: se nulla cambia, verrŕ smantellata, con conseguenze tragiche per cittadini, malati e lavoratori ovvero finalmente verrŕ rispettata e valorizzata come valore aggiunto, diventando ciň che puň e deve essere: una straordinaria risorsa sanitaria, sociale, economica, occupazionale a garanzia dei LEA e della qualitŕ delle prestazioni.
La Segreteria Provinciale CISL FP Salerno
Alfonso Della Porta Segretario Provinciale Antonio De Sio Coordinatore Sanitŕ Privata
Pietro Antonacchio Capo Dipartimento Sanitŕ Pubblica e Privata