Il reparto di Fisiopatologia respiratoria a rischio chiusura all’ospedale di Polla: la Fials provinciale chiede garanzie a politici e vertici dell’Asl Salerno
La Fials Salerno ha sollevato il segnale d’allarme riguardo alla potenziale chiusura del reparto di degenza della Fisiopatologia respiratoria presso l’ospedale di Polla. In una nota ufficiale, l’organizzazione sindacale ha richiesto chiarimenti urgenti ai vertici dell’ospedale, dell’Asl Salerno e ai consiglieri regionali Tommaso Pellegrino e Corrado Matera.
Enzo Garone, segretario aziendale della Fials presso l’ospedale di Polla, č stato chiaro sulla vicenda: “La notizia della possibile chiusura del reparto ci ha colti di sorpresa e ha destato grande preoccupazione tra i lavoratori sanitari e la comunitŕ locale. Il reparto di Fisiopatologia Respiratoria svolge un ruolo fondamentale nell’assistenza alle patologie respiratorie, e la sua chiusura rappresenterebbe una grave perdita per la nostra comunitŕ”.
In questi anni, il reparto ha operato con successo nonostante le sfide legate alla carenza di personale medico. La notizia della chiusura ha lasciato attoniti i vertici della Fials Salerno, che ora chiede chiarezza sui motivi di una decisione cosě drastica.
Il sindacato, infatti, ha evidenziato il contributo significativo dei medici e dei collaboratori sanitari del reparto nel fornire assistenza di qualitŕ, sottolineando l’importanza di trovare soluzioni che preservino il diritto alla salute dei cittadini del Vallo di Diano.
Carlo Lopopolo, segretario generale della Fials Salerno, segue personalmente la vicenda: “In questo momento critico, non possiamo permetterci di perdere posti letto e deturpare il nostro territorio di servizi essenziali. Chiediamo risposte immediate e soluzioni concrete che tengano conto del bene della comunitŕ e della qualitŕ dell’assistenza sanitaria”, ha detto.
La Fials Salerno, dunque, ha ribadito l’importanza di una risposta ufficiale alle richieste avanzate, auspicando che le voci sulla chiusura del reparto siano smentite e che si trovino alternative che preservino l’offerta di assistenza sanitaria sul territorio valdianese.
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