Dal 10 gennaio 2024 č entrata in vigore in Campania una riforma dell’anagrafe canina, giŕ ribattezzata in pochi giorni “ammazza volontari”. In sostanza: se un privato cittadino si presenti in determinate circostanze dal veterinario privato con un cane per la microchippatura, dovrŕ fornire la data di nascita della madre e se non ce l’ha potrŕ sě avere il microchip ma sarŕ attivato un allert e successiva sanzione dall’Asl, anche se si tratti di un cane randagio ritrovato da volontari e/o singoli.
Seppure il fine della modifica č quello di voler prevalentemente porre sotto controllo le cosiddette cucciolate private, in ogni caso tale modifica puň creare seri problemi al mondo del volontariato, soprattutto costituito da singoli o piccoli gruppi che non facciano parte di associazioni piů strutturate.
E’ per questo che, come riporta il presidente avv. Cristiano Ceriello, il Partito Animalista Italiano ha iniziato la raccolta firme per una Petizione Regionale, prevista dall’art. 16 dello Statuto della Regione Campania, al fine di chiedere la modifica della norma affinchč:
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si precisi in modo piů analitico e circostanziato i casi specifici in cui venga attivata la procedura di allert e le sanzioni nei confronti dei privati;
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si precisi una chiara differenziazione tra cani provenienti da chiare cucciolate “di razza” e cani meticci, oltre che randagi salvati da privati e volontari:
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si cambi la normativa con modalitŕ favorevoli per i singoli volontari che abbiamo portato in salvo un cane dimostrandolo anche con autocertificazione;
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in ogni caso attivare la costituzione di un tavolo tecnico per una riforma piů complessiva delle procedure relative all’anagrafe canina.
Come ribadisce sempre l’avv. Ceriello, il volontariato, specialmente quello composto da piccoli gruppi, piccole associazioni locali e spesso pochi singoli, č uno dei pilastri per la lotta al randagismo e alla tutela del benessere animale nella Regione Campania, oltre che in tutto il Sud Italia.
In ogni caso il Partito Animalista Italiano, sperando in un ravvedimento della Giunta Regionale, si dice anche pronto alla raccolta firme per l’indizione di un Referendum Regionale.